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Ops, il buco nell’ozono è praticamente scomparso!

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Un gruppo scientifico sostenuto dalle Nazioni Unite, incaricato di valutare gli effetti del Protocollo di Montreal del 1989 – un accordo internazionale per l’eliminazione graduale delle sostanze che riducono lo strato di ozono – ha scoperto che lo strato di ozono continua a rafforzarsi e, di conseguenza, la Terra eviterà un riscaldamento globale di 0,3-0,5°C entro il 2100. Praticamente il buco dell’ozono è scomparso. 

In base all’accordo del 1989, il 99% delle sostanze chimiche che uccidono l’ozono, tra cui i clorofluorocarburi (CFC) che un tempo mantenevano freschi i frigoriferi, sono state vietate a causa dell’assottigliamento dell’ozono – noto anche come buco dell’ozono – sopra l’Antartide.
Secondo il rapporto, tra circa quattro decenni l’assottigliamento del buco antartico sarà completamente invertito. Il buco molto più piccolo sopra l’Artico dovrebbe ripararsi molto prima, riporta DW.

Entro il 2066, il buco dell’ozono antartico dovrebbe ridursi alle dimensioni del 1980, mentre il buco artico farà lo stesso intorno al 2045. L’assottigliamento in altre aree del pianeta dovrebbe riprendersi intorno al 2040. Oltre ai CFC, le sostanze chimiche che consumano l’ozono, tra cui gli halon, il metilcloroformio, il tetracloruro di carbonio, gli idroclorofluorocarburi (HCFC) e il bromuro di metile, erano un tempo presenti in abbondanza in frigoriferi, condizionatori d’aria, aerosol, solventi e pesticidi.

Questi composti attaccano l’ozono rilasciando atomi di cloro e bromo che degradano le molecole di ozono nella stratosfera.

Da quando queste sostanze sono state vietate, la diminuzione delle concentrazioni di cloro e bromo ha contribuito a limitare l’esposizione umana ai dannosi raggi UV del sole, che possono causare cancro alla pelle, cataratta e soppressione del sistema immunitario. -DW

“Grazie a un accordo globale, l’umanità ha evitato una grave catastrofe sanitaria dovuta alle radiazioni ultraviolette che si riversano attraverso un enorme buco nello strato di ozono”, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres lo scorso 16 settembre, Giornata mondiale dell’ozono.

Nel frattempo, con un vantaggio marginale che probabilmente non metterà a tacere gli ambientalisti, il gruppo di esperti ha affermato l’impatto positivo del trattato sul clima.

“Proteggendo le piante dalle radiazioni ultraviolette, consentendo loro di vivere e di immagazzinare carbonio, ha evitato fino a 1°C in più di riscaldamento globale”, ha dichiarato il capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ha elogiato l’impatto del protocollo sull’ozono e sul clima, aggiungendo che si tratta di un modello “universalmente ratificato e decisamente implementato” per l’azione globale.

La lotta al buco dell’ozono era però, paradossalmente, semplice, perché coinvolgeva solo l’elimiziaione e la sostituzione di una categoria specifica di prodotti che aveva già dei sostituti presenti, e non l’eliminazione radicale di fonti energetiche senza nessuna alternativa come avviene con il cosiddetto “Cambiamento climatico”…


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