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L’effetto dell’euro: costi dei mutui più bassi eppure crolla il mercato immobiliare.

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Registriamo l’ennesima mezza Fake News dell’instancabile Repubblica di Mieli e Scalfari, i gemelli del gol che fanno sempre centro quando c’è da spingere in rete un’altra bubbola pro-euro.

Questa volta un anonimo redattore pretende di spiegarci che i “luoghi comuni aulla moneta unica” e sui prezzi saliti a causa dell’euro sono falsi, prendendo a testimone il costo dei muti. Si tratta di una BUFALA PER OMISSIONE

Certo, il tasso d’interesse è sceso dal 10% del 1997 al 3% attuale, come scrive Repubblica. Certo, accendere un mutuo è in teoria meno caro rispetto all’epoca della lira.

Peccato che nel magico mondo dell’euro da dieci anni in qua sia sceso drammaticamente anche il valore delle case, e paradossalmente anche il numero di compravendite. Non si costruisce più nulla, le agenzie immobiliari sono alla fame, le case rimangono in vendita per anni anche con prezzi ridotti del 30/40% rispetto al valore teorico di mercato.

Ma come, il mutuo è meno caro, i prezzi delle case sono diminuiti, ma molta meno gente acquista un’abitazione?

Verifichiamo coi dati ISTAT, “Tavola 3.2 – Compravendite di unità immobiliari ad uso abitazione ed accessori”:

  • Compravendite abitazioni 1998:                 729.838
  • Compravendite abitazioni 2015:                 582.724 (-20.2%)

Se guardiamo alle compravendite totali è andata anche peggio:

  • Compravendite immobili 1998:                 808.589
  • Compravendite immobili 2015:                 623.075 (-22.9%)

E sul crollo dei prezzi delle case resta attuale il nostro pezzo di un anno fa, “Massacrator Monti. Crollo dei prezzi delle case, un danno di 82 mila euro a famiglia”.

Ma questo i geni di Repubblica si guardano bene dal menzionarlo. Dovrebbero scrivere che le splendide riforme volute da BCE e UE hanno gravato di tasse gli immobili (IMU, TASI), aumentato la disoccupazione dei giovani e reso il lavoro di tutti precario (Jobs Act).

La conseguenza: è quasi impossibile accendere un mutuo per le giovani coppie, è quasi impossibile vendere un immobile, è quasi impossibile tenere in vita un’impresa edile.

A che servono i tassi bassi se mancano lavoro e stabilità, se il nuovo mantra dei politici neoliberisti eurofili come Mario Monti è “Tutte le cose che stiamo cercando di fare sono operazioni di ricerca della consapevolezza. I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. E poi, diciamolo, che monotonia“. Certo, che monotonia quel vitalizio da senatore a vita, vero Mario?

 


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