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Warren Mosler a Agorà Rai: cosa ci ha convinto, e cosa ci ha convito meno

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Oggi Warren Mosler, il noto economista fondatore della scuola MMT, Modern Monetarry Theory, è stato oggi intervistato ad Agorà Rai in un purtroppo raro momento di televisione di contenuti. Il suo intervento ha presentato punti su cui sono , personalmente, d’accordo, ma anche punti che mi convincono di meno.

Vi presento due estratti dai twitter di Agorà, in attesa che qualcuno tecnicamente più bravo di me permetta di vederne l’intervista completa

quindi per Mosler la BCE nel 2012 ha garantito, con il Whatever it takes , in debito italiano, e il 3% di deficit non è sufficiente, oltre che la politica monetaria inutile. Personalmente:

  • sono d”accordo che il limite del 3% fissato dai trattati non sia sufficiente a garantire la piena occupazione e la crescita, soprattutto nei momenti di crisi. Invece che uno stupido limite assoluto sugli strumenti, sarebbe stato più logico porre dei limiti, dei vincoli, agli obiettivo, come, ad esempio, alla disoccupazione o l’inflazione;
  • sono d’accordo che lo strumento monetario sui tassi non ha funzionato e non funziona convertendo il flusso monetario non inflazione o crescita, ma in bolle finanziarie ed immobiliari;
  • non sono d’accordo con la comparazione fra USA ed Europa. Non esiste proprio, a nessun livello o momento  storico, neanche con gli USA del 1781. Forse con quelli del 1860 non è una bella comparazione. Ci immaginiamo il governatore del Maine che contesta la spesa del governo federale in nome del libero mercato, o che volesse che le banche fallissero? Invece questo in Europa accade, quasi tutti i giorni;
  • non sono d’accordo che il whatever it takes di Draghi fosse da intendere come garanzia della BCE sul debito pubblico, o meglio magari sotto sotto così intendeva il governatore, ma non altri membri del board

Vi è un secondo estratto, sulla mancanza di inflazione, male dell’economia moderna perchè espressione della mancanza di domanda.

Su questo sono totalmente d’accordo, anche se trovo un po’ strane le spiegazioni che da l’economista dei fenomeni inflazionistici, che, personalmente, vedo come effetto di shock sui prezzi di domanda ed offerta con origine quasi sempre esterna e che un sistema economico non equilibrato viene poi ad esaltare sino all’estremo.

In collegamento c’era poi un tizio della Bocconi, che ha fato i soliti esempi sbagliati dei paesi sud americani, che ovviamente non c’entrano nulla con la gestione del debito in valuta da parte della banca centrale, in quanto i debiti di questi paesi, Argentina Venezuela, Bolivia etc sono in valuta estera, quindi non gestibili dalle banche centrali.

 


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