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Vi lamentate del prezzo della benzina ora? Vedrete quello che accadrà dal 2027. E lo avete voluto voi…

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Dopo che in una stazione di servizio la benzina è stata venduta a 2,7 euro al litro e nelle stazioni di servizi autostradali si vende da tempo sopra i 2 euro, per pagare i diritti alla società autostrade, la stessa che poi vi fa anche pagare il pedaggio, i media sono corsi alla carica. Non potendo parlare delle cose serie, cioè di chi e cosa freni la soluzione dei problemi italiani, si sono gettati anima e corpo su benzinai e petrolieri, presentati come una sorta di banda di speculatori.

In realtà basterebbe fare alcune considerazione per capire quanto questa campagna non sia  altro che l’ennesimo uso di un’arma di distrazione di massa. Non perché la benzina e il gasolio (e il GPL…) non costino uno sproposito, ma semplicemente perché la situazione è così da tempo.

Basti considerare che:

  • le accise sono enormi, ma non sono toccate da anni, se non per un ribasso temporaneo. Non è un problema di oggi;
  • l’IVA sulle accise è ingiusta, ma è un discorso che si fa da anni;
  • il petrolio non è ai massimi, ancora.

Quindi siamo alla classica distrazione di massa. Comunque giochiamo a questo gioco. Voi lo sapete cosa succederà dal 2027, vero? Lo sapete perché ve lo hanno spiegato, oppure no?

Dal 2027 i carburanti rientreranno nello schema dei “Crediti al carbonio UE” che dovranno essere pagati alla Commissione perché i carburanti emettono carbonio, Questa sarà un’ulteriore accisa. Vediamo cosa dice il sito Euroactiv:

Le istituzioni dell’UE mirano a limitare il nuovo prezzo del carbonio a un massimo di 45 euro per tonnellata di emissioni di CO2, che equivale a un sovrapprezzo di 10 centesimi per litro di benzina e 12 centesimi per litro di gasolio.

Ma secondo gli esperti, questo prezzo potrebbe essere superato, in quanto il meccanismo di smorzamento dei prezzi previsto dalla legge non può garantire che il prezzo non aumenti.

“Fondamentalmente, tutto è possibile in termini di prezzi”, ha affermato Michael Pahle, esperto di mercati del carbonio presso il Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK).

“Non si può dire che il meccanismo aggiuntivo di stabilità dei prezzi possa effettivamente garantire che il prezzo non superi questo livello”, ha affermato Pahle a EURACTIV, riferendosi al massimo di 45 euro citato dai responsabili politici.

“Ciò non significa che [il prezzo] andrà sicuramente alle stelle”, ha aggiunto Pahle. “Ma proprio perché sappiamo così poco sulla formazione dei prezzi nel nuovo ETS, è ugualmente possibile che avremo prezzi molto bassi oltre che molto alti”.

Quindi dal 2027 i prezzi dei carburanti cresceranno ALMENO di altri 10-12 centesimi al litro. Almeno perché la norma è tale per cui l’impatto è attualmente incomprensibile. Questa accisa europea l’avete voluta voi e la appoggiate ogni qual volta ascoltate un discorso  sul “Cambiamento climatico” o appoggiate, anche solo per simpatia, chi protesta per i “Friday for future”.

Si può fermare questo meccanismo infernale? Si, ma solo se mandate in Parlamento chi si oppone a questo tipo di norme e, nel 2024, può cercare di fermarle. Poi potete anche iniziare a protestare contro la comunicazione dei vari TG che adorano senza critica questi dogmi religiosi, non scientifici, sul cambiamento climatico: si può scrivere alle redazioni o boicottare i prodotti pubblicizzati dalle reti, fate voi. In America con i boicottaggi fanno saltare le società.


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