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Vertice NATO: luci e ombre su di un vertice che non passerà alla storia

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Il vertice NATO di Vilnius non passerà alla storia dell’alleanza. Magari verrà ricordato nella storia della Lituania come un momento importante, ma non sarà così per il resto dell’alleanza e neppure per l’Ucraina e per la storia della guerra in generale. Non sarà come l’incontro di Casablanca o di Yalta nella Seconda Guerra Mondiale. Per la storia sarà poco più che un giorno come un’altro.

Comunque cosa rimane di questo meeting ? Focalizziamo alcuni punti:

  • Il ministro della Difesa inglese si innervosisce con l’Ucraina: “Non siamo Amazon“.  Il ministro della difesa britannico Wallace ha parlato di una certa “Ingratitudine” degli ucraini che hanno preso il suo ministero come una sorta di Amazon delle Armi. Zelensky ha chiesto al suo ministro Reznikov chiamare Wallace e ringraziarlo. Non è che che c’è del nervosismo persino a Londra?
  • Niente NATO per Zelensky. Il processo di entrata dell’Ucraina nella NATO sarà lungo e non immediato e per un lungo periodo la sicurezza di Kiev sarà garantita da patti bilaterali con i pasi del G7. Che patto farà il Giappone? E L’Italia? Alla fine non si ridurrà tutto a una garanzia di Washington a Kiev?
  • Nelllo stesso tempo Biden ha parlato di un accordo con Kiev simile a quello che lega USA e Israele, con investimenti stabili nella difesa dei due paesi;
  • Zelensky ha risposto al primo ministro ceco Pavel sulla “Finestra di opportunitò” per l’Ucraina per chiudere la guerra, che si concluderebbe con la fine del 2023. Zelensky ha affermato che Pavel lo può dire perché non è ucraino,
  • ATACMS: i missili a lungo raggio lanciabili dagli HIMARS non è detto che saranno a disposizione dell’Ucraina.
  • La Norvegia donerà due sistemi antiaerei NASAMS;
  • La Turchia voterà a favore dell’entrata della Svezia nella NATO, ma solo a ottobre, dopo che si sarà pronunciato il parlamento. Quindo può tenere la UE e la NATO sulle spine ancora per qualche mese. Come mai Erdogan ha cambiato idea? Probabilmente per ottenere aiuti all’economia turca non propriamente in forma;
  • Erdogan ha parlato dei problemi della migrazione con il nostro Premier Meloni e l’ha invitata ad una visita ufficiale in Turchia per affrontare i problemi su cui, pare, ci siano comuni punti di vista. Probabilmente parleranno anche di energia, visto il TAP che li collega, e di problemi europei.

Quindi il vertice non è stato rose e fiori per nessuno, e soprattutto è stato un meeting interlocutorio. Niente F-16, anche se c’è l’accordo per l’addestramento anche su altri aerei. Niente missili USA a lungo raggio, per ora, e il resto era già deciso. Nessuna certezza per la guerra o per la pace. Sarebbe stato meglio andare tutti in vacanza.

 


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