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Analisi e studi

Varsavia e Praga molto più ricche di Milano. Euro e Tasse influiscono?

Quali sono le grandi città europee , con oltre un milione d’ambitanti, più ricche e più povere in Europa? Una classifica interessante che dovrebbe far riflettere su quali siano le migliori politiche

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L’analista Michael Arouet ha pubblicato un interessante grafico su X, derivante dai dati OECD, nel quale viene confrontato il valore del PIL Pro capite delle città Europee (Unione Europea e Regno Unito)  con oltre un milione di abitanti. I dati sono molto interessanti.

Vediamo il grafico in questione:

Vi offro alcuni spunti di discussione e di ragionamento:

  • Monaco, Amsterdam, Dusseldorf e Parigi sono ai primi posti, ma quindi ci sono Stoccolma  e Londra, quindi Francoforte, Stoccarda, ma poi Varsavia, Oslo e Praga. Su undici città sei sono di città che hanno l’Euro e cinque di paesi che hanno mantenuto la valuta nazionale.
  • Milano è al tredicesimo posto, superata non solo dalle grandi capitali o dai centri importanti tedeschi, ma anche da Varsavia e Praga. Non è che la combinazione di Euro e visione fiscalmente oppressiva sia un male per l’economia?
  • La Francia vede Parigi in testa, ma prima di trovare un’altra città francese bisogna scendere sotto la ventesima posizione, con Lione la 23imo posto;
  • La situazione del Regno Unito è perfino peggiore. Bisogna scendere sotto la quarantesima posizione per trovare qualcosa di significativo, con Manchester. Dopo Londra c’è il deserto, a livello di ricchezza.
  • Le ultime cinque città sono tutte con l’Euro. Dal minimo abbiamo Salonicco/Tessalonica, Palermo, Napoli, Siviglia e Porto. Quindi tre città inglesi. Il PIL pro capite di un cittadino di Tessalonica è meno di un terzo di un cittadino di Monaco, ma è praticamente un terzo di un cittadino di Varsavia. Le vere aree depresse della UE, dove bisognerebbe investire, non sono all’Est, ma sono al Sud, ed è inutile fare finta di nulla: l’Euro non è servito a risollevarle.
  • Il Regno Unito, e in minor misura la Francia, si rivelano paesi disomogenei: capitali ricche, almeno in PIL pro capite, e invece aree esterno povere. Sarebbe interessante valutare l’effetto dei valori immobiliari, delle bolle, in queste città e anche in Amsterdam,  insieme al peso del settore dei servizi internazionali.

Spero di aver proposto uno stimolo di studio, tra l’altro quando in Italia si parla di far nascere un “Partito delle Tasse”…

 

 

 


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