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USA: segni di recessione dalla bilancia commerciale

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C’è un segnale molto importante del fatto che stia arrivando una dura recessione, e si tratta di un valore che, a una prima lettura, potrebbe perfino sembrare positivo.

Il deficit commerciale degli USA si è ridotto a novembre molto più rispetto alle attese del mercato. Secondo il BEA, il deficit commerciale di novembre si è ridotto a 61,5 miliardi di dollari dai 77,8 miliardi del mese precedente, attestandosi al di sotto della stima mediana di 63,0 miliardi di dollari (e mancando di poco la parte alta della forbice tra 61,3 e 80,5 miliardi di dollari indicata da 42 economisti).

È sorprendente notare che il calo del 20% del deficit in un mese è stato il maggiore,  su base percentuale, a partire dalla crisi finanziaria globale. Un segnale veramente pessimo!

Sarebbe stata una notizia economica positiva se il calo del deficit fosse stato il risultato di un’impennata delle esportazioni. Invece questo crollo non è stato determinato dall’aumento delle esportazioni, ma piuttosto dalla riduzione delle importazioni – un segno rivelatore di rallentamento economico – con i beni di consumo, le forniture industriali, i beni strumentali e le automobili che hanno tutti contribuito al calo, secondo l’US Bureau of Economic Analysis. Per intenderci, mentre le esportazioni sono scese del 2% in novembre a 251,9 miliardi di dollari da 257,0 miliardi di dollari in ottobre, le importazioni sono scese di un impressionante 6,4% in novembre a 313,4 miliardi di dollari da 334,8 miliardi di dollari in ottobre.

Il calo delle importazioni di beni ha riguardato i beni di consumo (8,8 miliardi di dollari), le forniture e i materiali industriali (3,7 miliardi di dollari), i veicoli, le parti e i motori per autoveicoli (3,3 miliardi di dollari) e i beni strumentali (3,0 miliardi di dollari).
Il calo delle importazioni di servizi è dovuto alla diminuzione dei trasporti (0,7 miliardi di dollari) e dei viaggi (0,4 miliardi di dollari). Un aumento degli oneri per l’uso della proprietà intellettuale (0,2 miliardi di dollari) ha parzialmente compensato le diminuzioni.

Quindi l’economia che fino a ieri era la locomotiva del mondo con il proprio import, ora segna il passo. Qualcuno dovrà iniziare a preoccuparsi.

 

 


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