Analisi e studi
Ordini industriali in calo negli USA, ma l’occupazione cresce: Un contrattempo temporaneo?
Economia USA in chiaroscuro: crollano gli ordini alle fabbriche ad aprile (-3,7%), ma le offerte di lavoro volano (+191mila). Un calo tecnico o l’inizio di una frenata più seria?

In un contesto economico apparentemente contraddittorio, gli Stati Uniti hanno registrato ad aprile 2025 un calo degli ordini di beni manifatturieri del 3,7%, scendendo a 594,6 miliardi di dollari. Si tratta del primo decremento dopo cinque mesi, successivo a un aumento del 3,4% a marzo, e superiore alle previsioni di un -3%. Contemporaneamente, le offerte di lavoro sono aumentate di 191.000 unità, raggiungendo 7,391 milioni, ben oltre le attese di 7,1 milioni.
Questo contrasto tra ordini in discesa e occupazione in crescita solleva interrogativi: il calo è solo temporaneo o nasconde problemi più profondi?
Il Calo degli Ordini: Un Problema Settoriale?
Il decremento degli ordini è stato guidato da un crollo del 17,1% nel settore dei trasporti, con un’impressionante caduta del 51,5% per aeromobili e componenti non legati alla difesa. Le preoccupazioni per i dazi hanno spinto le compagnie aeree a frenare la domanda di aerei Boeing, che ha ricevuto solo otto ordini per la cancellazione degli ordini cinesi. Tutto aprile ha visto un blocco degli ordini, cancellato solo a maggio.
Piccole flessioni si sono registrate anche nei metalli primari (-0,1%), in particolare alluminio e metalli non ferrosi (-2,3%), e negli apparecchi elettrici (-0,3%).
Tuttavia, settori come computer ed elettronica (+1%), macchinari (+0,6%) e prodotti metallici fabbricati (+0,9%) hanno mostrato segni positivi. Inoltre, le spedizioni di beni durevoli sono aumentate dello 0,3% e le scorte dello 0,2%, suggerendo che la produzione non si è fermata. Il calo, successivo al boom di marzo, potrebbe essere una correzione temporanea, legata a fattori specifici come i dazi, più che un segnale di crisi diffusa.
Ecco il relativo grafico
Occupazione in Crescita: Fiducia nel Futuro
Sul fronte del lavoro, l’incremento delle offerte di lavoro è stato trasversale: dalle arti e intrattenimento (+43.000) al commercio al dettaglio (+46.000), dai servizi professionali (+171.000) all’educazione e sanità private (+115.000).
Calano invece le richieste in ospitalità e cibo (-135.000) e nel settore pubblico educativo (-51.000, qui è arrivato Musk). A livello regionale, crescono nel Nordest (+116.000), Sud (+127.000) e Ovest (+33.000), ma diminuiscono nel Midwest (-85.000). Le assunzioni (5,6 milioni) e le separazioni (5,3 milioni), incluse dimissioni (3,2 milioni) e licenziamenti (1,8 milioni), restano stabili, indicando un mercato del lavoro solido e fiducioso.
Ecco il relativo grafico

Analisi: Un’Economia più forte delle attese?
Il calo degli ordini sembra circoscritto, soprattutto al caso Boeing e alla , e non riflette un rallentamento generalizzato. La crescita delle offerte di lavoro, invece, dimostra che le aziende stanno assumendo con una visione di lungo termine, convinte di una ripresa o di una domanda futura.
Il manifatturiero, pilastro dell’economia USA, mostra segnali misti, ma la stabilità occupazionale suggerisce che le imprese non temono una crisi imminente.
Il calo degli ordini di aprile potrebbe essere un intoppo temporaneo, influenzato dal boom di marzo e da questioni settoriali come i dazi su Boeing. L’aumento delle assunzioni indica ottimismo e preparazione per una crescita duratura. Tuttavia, se i problemi nei trasporti persistessero, potrebbero frenare il recupero industriale. Ora bisognerà vedere quali dei due segnali è il migliore.
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