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USA: la ricchezza dei proprietari immobiliari cala per la prima volta dal 2012

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Il mercato immobiliare USA ha superato l’apice del proprio valore e sembra avviarsi ad un declivio negativo. I recenti cali dei prezzi delle case stanno portando a una diminuzione del patrimonio netto utilizzabile dai proprietari

Un nuovo rapporto CoreLogic Homeowner Equity Insights mostra che i proprietari di case con ipoteca (circa il 63% di tutte le proprietà) hanno visto il loro patrimonio netto diminuire di un totale di 108,4 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una perdita dello 0,7% rispetto all’anno precedente (o circa 5.400 dollari per mutuatario). Anche se si è trattato di una perdita modesta di capitale proprio, è stata la prima perdita dal 2012.

 

L’andamento del patrimonio immobiliare nel trimestre mostra che Hawaii, Florida e Rhode Island hanno registrato i guadagni più significativi, rispettivamente di 24.900, 24.500 e 23.700 dollari. Nel frattempo, tredici Stati e un distretto hanno registrato perdite annuali di capitale proprio: Arizona, California, Colorado, Idaho, Louisiana, Massachusetts, Minnesota, Montana, Nevada, New York, Oregon, Utah, Washington e Washington DC. Sopravvivono le nicchie, ma calano i grandi mercati. Ecco una mappa dettagliata delle variazioni

Nonostante i cali, il proprietario medio di una casa negli Stati Uniti dispone oggi di un patrimonio netto di oltre 274.000 dollari, in netto aumento rispetto ai 182.000 dollari di prima della pandemia. Tuttavia, la tendenza si sta invertendo.

Negli ultimi mesi abbiamo notato “La crescita dei prezzi delle case negli Stati Uniti è la più lenta in un decennio, San Francisco crolla” e “I prezzi delle case negli Stati Uniti mostrano un calo annuale per la prima volta dal 2012”. La Federal Reserve ha messo in crisi il mercato immobiliare con i rialzi dei tassi più aggressivi da una generazione a questa parte, per combattere un’inflazione che dura da decenni.

Tuttavia, i prezzi delle case non sono ancora crollati, e questo è dovuto alla scarsità dell’offerta. Coloro che hanno inseguito il mercato immobiliare durante il boom di Covid nella metà occidentale degli Stati Uniti stanno sperimentando i peggiori cali del patrimonio netto e dei prezzi delle case. Quindi non vendono e aspettano che i tempi diventino migliori, o almeno lo sperano.

Per ora il calo è limitato, ma se il valore si riduce, così non fa il debito, e se il calo diventasse consistente avremmo una serie di bancarotte e di sequestri immobiliari che deprimerebbero ulteriormente il mercato. La crisi potrebbe contagiare anche il settore finanziario. 


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