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USA: il mercato del lavoro in realtà manda segnali di crisi e povertà

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Venerdì sono stati resi pubblici i dati sul mercato del lavoro USA, e apparentemente sono buoni, ma l’apparenza inganna. L’economia americana ha aggiunto 372.000 buste paga nel giugno del 2022, molto meglio delle previsioni del mercato di 268.000 e solo leggermente al di sotto delle 384.000 riviste al ribasso di maggio. I dati sono in linea con l’aumento medio mensile di 383 mila unità nei tre mesi precedenti, indicando ancora un mercato del lavoro rigido. Una crescita notevole dei posti di lavoro si è verificata nei servizi professionali e alle imprese (74.000), in particolare nella gestione di società e imprese (12.000), nella progettazione di sistemi informatici e nei servizi correlati (10.000); nel settore del tempo libero e dell’ospitalità (67.000), soprattutto nei servizi di ristorazione e nei locali di consumo (41.000); e nella sanità (57.000), compresi i servizi sanitari ambulatoriali (28.000) e gli ospedali (21.000).

C’è però qualcosa che NON va, perché questo dato è in forte contrasto con un altro numero importante, ma poco valutato: la valutazione del numero di  famiglie che hanno un posto di lavoro, la household survey. Questa da dei dati opposti, con un crollo di 315 mila famiglie che sono attive sul mercato del lavoro, come da grafico riportato da Zerohedge

Il calo è sostanziale e facciamoci una domanda: come fanno le famiglie famiglie a lavorare di meno quando ci sono più posti di lavoro?  Tra l’altro il calo di famiglie che lavorano è stato molto forte sia nei lavori part time sia in quelli full time.

Normalmente il numero di posti di lavoro andava pari passo con quello dei posti di lavoro creati, cioè delle buste paga pagate, ma, ad un certo punto, questo parallelismo è cessato. Il sistema si è rotto:

Adesso abbiamo 1,5 milioni di posti di lavoro di differenza fra il numero di posti di lavoro totali, le paghe, e il numero di famiglie che lavorano. Che succede?

Semplicemente molte più famiglie stanno facendo più lavori in contemporanea

Molte più persone stanno facendo più lavori. Quindi abbiamo un incremento nel numero dei posti di lavoro, ma anche un calo nel numero di famiglie che lavorano. Il numero di persone che fanno più lavori è ai massimi dal 2008

Questo cosa significa? Che le famiglie sono sempre più povere e si obbligano a fare più lavori per poter far fronte alle proprie spese. Nello stesso tempo però aumenta il numero di famiglie, e di persone, che perdono o lasciano il proprio lavoro.

Quindi abbiamo che la crescita del lavoro è concentrata in sempre meno persone che lavorano sempre di più, ma questo non è una formula di sviluppo sostenibile. Prima o poi il sistema salterà, perché non si può chiedere a pochi di lavorare 24 ore al giorno per mantenere i più. Inoltre abbiamo sempre più una suddivisione fra i pochi che galleggiano, diventando matti per cercare lavoro, e i tanti che affondano e sono elementi passivi della società.

Una società di questo genere si avvia, ovviamente, alla propria fine.


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