Analisi e studi
US: inflazione resta al 3,7%. Improbabile azione della FED a novembre
Non cambia molto nei prezzi USA, e quello che cambia, comunque, non sembra spingere a modifiche delle politiche monetarie del paese.
Il tasso d’inflazione statunitense è rimasto stabile al 3,7% nel settembre 2023, sfidando le aspettative del mercato che prevedevano un leggero calo al 3,6%, in quanto un calo più morbido dei prezzi dell’energia ha compensato il rallentamento delle pressioni inflazionistiche in altre categorie.
I costi dell’energia sono scesi dello 0,5%, dopo il calo del 3,6% registrato ad agosto, grazie soprattutto al rimbalzo dei prezzi del carburante.
Inoltre, i prezzi sono aumentati a tassi più contenuti per i generi alimentari (3,7% contro 4,3%), i veicoli nuovi (2,5% contro 2,9%), l’abbigliamento (2,3% contro 3,1%), i beni per le cure mediche (4,2% contro 4,5%), gli alloggi (7,2% contro 7,3%) e i servizi di trasporto (9,1% contro 10,3%). I costi per auto e camion usati e per i servizi di assistenza medica hanno continuato a diminuire.
Ecco il grafico a breve termine:
In una visione a più lungo periodo questo è il risultato
Quindi non c’è stato calo, ma, per lo meno, neanche aumento. Mentre questa è l’inflazione CPI core, che è superiore a quella CPI
Il CPI core, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, è rallentato al 4,1%, segnando la lettura più bassa da settembre 2021. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4%, in calo rispetto al +0,6% di agosto, ma superando le aspettative del mercato dello 0,3%, mentre il tasso core è rimasto invariato allo 0,3%.
Il verbale della FOMC indicava una componente favorevole all’aumento dei tassi, ma in questo momento non c’è nessun fattore che venga a spingere verso questa direzione. Addirittura il costo dell’alloggio, mese su mese, è in calo e anche sensibile, indice di un’economia legata all’immobiliare che è in difficoltà
Quindi niente aumento dei tassi a novembre!!!
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