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Unione Europea: i calcoli di Putin erano giusti. Il nulla non decide niente

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Putin ha calcolato giusto, sulla reazione della UE. Se ha sottovalutato la reazione degli USA e della NATO, se ha ovviamente sottovalutato la giusta volontà di resistere degli ucraini, ha invece valutato correttamente l’inutilità della UE e l’insensatezza della sua reazione.

L’incontro a Versailles ha dato modo di visitare un luogo magnifico, l’ex palazzo dei reali francesi, ma ha dato l’occasione di dimostrare due fatti:

  1. l’Unione non esiste dal punto di vista pratico;
  2. l’Unione non può fare nulla per gli altri, ma riesce a danneggiare i propri membri.

Cosa si è deciso, infatti?

  1. Non c’è accordo per l’entrata dell’Ucraina nella UE,per fortuna degli ucraina;
  2. Non c’è nessun accordo per sanzioni su gas e petrolio;
  3. Non c’è nessun accordo neppure sui termini per cessare la dipendenza dal gas russo. Nessuna data è stata fissata;
  4. Si chiede alla Von Der Leyen di predisporre un piano per maggio. Da qui a maggio la guerra potrebbe essere finita, in un modo o nell’altro. Tra l’altro viste le inutili banalità del piano “RepowerEU” che dovrebbe “Far finire la dipendenza dalla Russia entro un anno” non c’è da aspettarsi nulla di nuovo.
  5. Nella successiva passerella di politici è risultata la grande divisione fra i vari paesi, con l’Ungheria dipendente al 100% dalla Russia, che è forzatamente filo-putiniana, ma che non viene aiutata in alcun modo.
  6. Scholz ha ribadito non non avere vie d’uscita energetiche;
  7. Macron si è detto pronto  ad accettare “2500 rifugiati ucraini”. Con 2,5 milioni di persone già nei confini della UE poteva dire zero e avrebbe fatto una migliore figura.

SI sono accordati per “Sanzioni” che non porteranno a nulla, nel frattempo, oggettivamente, stanno finanziando con una marea di denaro l’invasione dell’Ucraina. I Leader appaiono talmente storditi dai propri errori da non avere neppure una idea di strategia d’uscita. Si sono legati le mani, da un lato con le assurde politiche verdi di Bruxelles, dall’altro con le comode forniture energetiche russe, che non hanno neanche idea di cosa fare.

La leadership europea è stata talmente abituata a essere eterodiretta, principalmente dalla Germania, da aver perso ogni capacità decisionale. Il silenzio e l’inazione di Draghi sono proprio chiari in questa direzione: tolto l’inutile PNRR Draghi non sa fare nulla, non è in grado di fare nulla, e lo stiamo toccando con mano.

Paradossalmente se fosse esistita solo la NATO, ente politico e di difesa, e non la UE, i singoli paesi avrebbero avuto piani emergenziali e sarebbero stati differenziati nelle fonti e comunque avrebbero agito a seconda delle proprie necessità.  Putin aveva ragione  nel vedere nella UE un elemento utile al proprio successo.


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