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Difesa

Attacco ucraino nel cuore della Russia: Kiev rivendica danni a 40 bombardieri strategici con droni da camion. Nuova escalation?

L’Ucraina rivendica un attacco drone su vasta scala a 4 basi aeree russe (SBU: 40+ aerei strategici colpiti). Droni lanciati da camion. Si teme escalation dopo il colpo al deterrente nucleare russo.

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Come vi abbiamo già accennato, in modo sintentico, domenica 1° giugno 2025, l’Ucraina ha condotto un’operazione su larga scala contro basi aeree russe, colpendo e danneggiando oltre 40 aerei militari strategici, secondo quanto riferito dal Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU). Ovviamente la Russia nega danni così estesi.

L’attacco, denominato “Operation Spiderweb” (“Ragnatela”), ha preso di mira quattro basi aeree chiave: Belaya, Diaghilevo, Olenya e Ivanovo, situate a migliaia di chilometri dal confine ucraino, in regioni come Irkutsk e Murmansk. Questo attacco rappresenta una delle operazioni più audaci della guerra, con implicazioni significative per la capacità aerea strategica della Russia e per l’equilibrio del conflitto.

L’SBU ha dichiarato che l’operazione ha distrutto aerei di valore strategico, tra cui i bombardieri Tu-95, Tu-22 M3 e aerei di rilevamento radar A-50, per un danno stimato di oltre 2 miliardi di dollari. Video diffusi mostrano droni in prima persona (FPV) colpire aerei russi, con immagini geolocalizzate che confermano l’attacco alla base di Olenya, nel Murmansk, anche se inizialmente si era parlato della base di Belaya in Irkutsk.

Secondo fonti ucraine, i droni sono stati trasportati in Russia nascosti in container su camion, coperti da strutture in legno simili a capanne. Al momento dell’attacco, i tetti di queste strutture sono stati aperti da remoto, permettendo ai droni di decollare e colpire i bersagli vicini.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha supervisionato personalmente l’operazione, che ha richiesto oltre 18 mesi di pianificazione. Zelenskyy ha confermato che l’operazione è iniziata un anno, sei mesi e nove giorni fa, definendola “la più lunga in termini di portata” e sottolineando che i partecipanti sono stati ritirati dal territorio russo in tempo. Ha lodato il capo dell’SBU, Vasyl Malyuk, per il successo, affermando che l’operazione sarà ricordata nei libri di storia. L’obiettivo, ha aggiunto, è far sentire alla Russia la necessità di porre fine alla guerra che ha iniziato.

Ci sono anche indicazioni di un attacco al quartier generale della Flotta del Nord russa a Severomorsk, Murmansk, dove si trovano sottomarini nucleari come quelli della classe Yasen-M. Tuttavia, le autorità russe hanno smentito tali rapporti. Il capo della città ha dichiarato che le informazioni sulle esplosioni erano false e che la situazione era stabile, esortando i cittadini a non farsi prendere dal panico e a fidarsi solo di fonti verificate. Però esistono immagini di nubi di fumo sospette.

Il Ministero della Difesa russo ha confermato gli attacchi, ammettendo che diversi aerei hanno preso fuoco nelle regioni di Murmansk e Irkutsk a causa di droni FPV lanciati da posizioni vicine alle basi.

Però ha sostenuto che gli attacchi nelle regioni di Ivanovo, Ryazan e Amur sono stati respinti, e che i fuochi sono stati spenti senza vittime tra militari o civili. Alcuni partecipanti agli attacchi sarebbero stati arrestati. Il governatore di Irkutsk, Igor Kobzev, ha confermato che i droni sono stati lanciati da un camion, che è stato successivamente bloccato.

Nel frattempo, la Russia ha risposto con uno dei suoi più grandi attacchi della guerra, lanciando 472 droni e sette missili balistici e da crociera contro l’Ucraina. Le forze ucraine hanno dichiarato di aver neutralizzato 385 obiettivi aerei.

Questo scambio di attacchi avviene alla vigilia di nuovi colloqui di pace a Istanbul, previsti per lunedì 2 giugno, a cui parteciperà una delegazione ucraina guidata dal ministro della difesa Rustem Umerov. Zelenskyy ha delineato le priorità per i negoziati: un cessate il fuoco incondizionato, il rilascio dei prigionieri e il ritorno dei bambini ucraini deportati.

L’attacco ucraino ha colpito risorse strategiche cruciali per la Russia, inclusi aerei che costituiscono una parte della sua deterrenza nucleare. I Tu-95 e Tu-22 M3 sono bombardieri a lungo raggio usati per lanciare missili da crociera contro l’Ucraina, e la loro perdita potrebbe limitare significativamente la capacità di Mosca di condurre attacchi a distanza, anche perché, al contrario dei SU-30 e Su-35SM, non sono più in produzione da tempo, per cuiogni aereo perso è insostituibile,

Inoltre  questo colpisce anche un elemento del deterrente nucleare russo, un aspetto che il Cremlino aveva definito una “linea rossa”. La risposta di Mosca potrebbe quindi essere imprevedibile e potenzialmente escalatoria.

L’operazione ucraina evidenzia anche una vulnerabilità globale: la proliferazione della tecnologia dei droni a basso costo rende possibili attacchi mirati contro infrastrutture militari di alto valore, anche lontano dai fronti di guerra. La mancanza di ripari rinforzati per gli aerei, una problematica nota da anni, ha lasciato i bombardieri russi esposti ad attacchi con mezzi leggeri. 

Inoltre, l’uso potenziale di droni con intelligenza artificiale, capaci di colpire autonomamente senza emissioni radio, rappresenta un’evoluzione preoccupante per la sicurezza militare mondiale, un tema che richiede un ripensamento delle strategie di difesa a livello globale. Si parla di addestramento di droni dotati di AI addestrati a riconoscere le immagini dei bombardieri e a colpirli. se ciò fosse vero chiunque , o quasi, potrebbe lasciare un piccolo drone, del peso di una decina di kg, nei pressi di una base, e poi questo mezzo potrebbe muoversi in modo autonomo per colpire l’aereo obiettivo. Un investimento ridicolo, dell’ordine di migliaia di Euro, può distruggere un mezzo che ne costa invece decine di milioni, il tutto per mancanza di protezione adeguata.

Bisogna dire che i cittadini russi sono stati la migliore difesa: quando hanno visto partire i droni da un camion , hanno cercato di fermarli salendo sul tetto del rimorchio e quindi laanciando pietre e altri oggetti, anche a rischio di causare delle potenti, e pericolose, esplosioni.

Gli USA NON sono stati notificati in anticipo di questo attacco, anche se Kiev afferma il contrario.

Dal punto di vista strategico non cambia molto: con meno bombardieri strategici la Russia utilizzerà più missili lanciati da basi a terra o da sommergibili, oppure più droni. Dal punto di vista comunicativo e di prospettiva è invece diverso: oora qualsiasi punto è attaccabile con un drone a guida AI, e i controlli alla frontiera con i paesi anche dell’Asia Centrale dovranno cambiare.


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