Tucker-Trump fanno 250 milioni di visualizzazioni. A che serve il dibattito pubblico?

Trump nei media mainstream sta facendo notizia per le accuse mossegli in Georgia, che probabilmente passeranno a livello Federale e che , alla fine, rischiano di essere il maggior strumento di propaganda a favore suo e del partito Repubblicano. Quello di cui vorrei parlarvi è come questa vicenda abbia rivelato la decadenza e, alla fine , l’inutilità come strumento comunicativo di massa dei media mainstream.

Trump ha concesso un’intervista al giornalista ex FoxNews, Tucker Carlson e trasmessa sul social media X, conosciuto anche come Twitter. Questa intervista ha avuto oltre 250 milioni di  visualizzazioni in un giorno

Quanti programmi televisivi hanno avuto un seguito simile? Nessuno. Il dibattito televisivo degli altri otto candidati Repubblicani ha avuto 12,8 milioni di telespettatori. Anche aggiungendo le visualizzazioni online al massimo arriveremo a 20. Che senso avrebbe avuto per Trump partecipare a quel dibattito? Che senso ha avuto per gli stessi candidati farlo? Per accontentare FoxNews e farle vendere un po’ di pubblicità?

La situazione è risultata talmente squilibrata che il dibattito televisivo è apparsa non come l’espressione della corsa alla Casa Bianca, ma come la scelta del candidato alla Vicepresidenza in ticket ccon Trump, ormai candidato già nominato.

Trump ha scelto di utilizzare questa visibilità tornando sui social media che appaiono neutrali e che accettano la sua presenza. Proprio oggi è tornato, dopo tre anni, su X (Twitter), inviando un messaggio

https://t.co/MlIKklPSJT pic.twitter.com/Mcbf2xozsY

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 25, 2023

Quindi ha iniziato a concedere interviste improvvise e in diretta ai canali amici, partendo dal network NewsMax che, al contrario di FaxNews, gli è sempre stato amico e che rappresenta il partito repubblicano nella sua componente trumpiana.

Non voglio fare previsioni sulle elezioni presidenziali 2024: il meccanismo è complesso e prono alle manipolazioni. Però questa vicenda rivela sicuramente lo sstato comatoso della comunicazione mainstream: ormai si parlano addosso, si citano l’un l’altro per confermare la propria esistenza.

Però il futuro della politica e della propaganda politica è altrove.