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Truffe sul Gas,: in Croazia importanti arresti per frodi energetiche internazionali

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Un tribunale di Zagabria ha ordinato lunedì la detenzione di cinque persone sospettate di aver frodato la compagnia petrolifera nazionale croata INA di oltre un miliardo di kune croate (133 milioni di dollari) rivendendo il gas della compagnia all’estero a un prezzo 10 volte superiore a quello di acquisto e trattenendo i profitti.

I cinque sospettati sono accusati di aver venduto il gas dell’INA a una piccola società di proprietà di uno di loro, che poi lo rivendeva a clienti stranieri a un prezzo 10 volte superiore e intascava la differenza. Praticamente guadagnavano sulla differenza 

Sebbene le autorità croate non abbiano divulgato l’identità dei sospetti, i media croati hanno riferito che la polizia e l’Ufficio per la soppressione della corruzione e della criminalità organizzata (USKOK) hanno preso di mira il presidente dell’Ordine degli avvocati croato Josip Surjak e il suo socio d’affari Goran Husic; uno dei manager di INA, Damir Skugor e suo padre, un pensionato, Dane, nonché il direttore del consiglio di amministrazione della società Eastern Slavonia Gas, Marija Ratkic.

Secondo i media, gli Skugor hanno fatto la parte del leone, ovvero mezzo miliardo di kune (66,7 milioni di dollari), Husic ha intascato più di 90 milioni di kune (12 milioni di dollari) e Surjak quasi 69 milioni di kune (9,2 milioni di dollari).

Secondo l’INA, Damir Skugor è un dirigente di livello inferiore, ma aveva comunque l’autorità di firmare contratti fino a 20 milioni di euro (20,03 milioni di dollari), che dovevano poi essere co-firmati dal suo vice. L’azienda ha anche rivelato che Skugor era il firmatario di tutti i contratti oggetto dell’indagine.

La Croazia è considerata un Paese che si trova in una zona calda per l’energia e ha aiutato gli altri Stati membri dell’UE ad appoggiarsi al gas naturale e al petrolio russo. La Croazia dispone di ottime opportunità nella produzione di petrolio e gas onshore e offshore, le stesse che l’Italia ostinatamente non sfrutta,  nonché di gas naturale liquefatto (LNG) e delle relative infrastrutture di trasporto. Ad esempio, il terminale GNL sull’isola di Krk è operativo e contribuisce a collegare gli interessi energetici con le vicine Slovenia e Ungheria, rafforzando a sua volta le relazioni estere e commerciali.


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