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TAJANI, IL BUROCRATE NEMICO DEGLI ITALIANI.

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A Bruxelles deve esserci una sorta di malvagio virus per cui quando un personaggio politico, spesso mediocre, si siede su scranni europeizzanti, si scorda del suo Paese, dei suoi cittadini, del suo bene, e diventa pure un un persecutore nel nome del “Bene Supremo” de LEUROPA.

Ora non che ci potesse aspettare qualcosa di diverso da Antonio Tajani, emigrato a presidente della Parlamento Europeo perchè troppo scarso per fare il politico in Italia. Però in quest’intervista rivela un lato antitaliano esplicito.

Il tema è quello dei tempi di pagamento, mostruosamente lunghi , della Pubblica Amministrazione …” Inaccettabile che per l’incuria di burocrati e politici paghino i cittadini” a causa delle sanzioni europee, ma intanto pagano, e vedo che l’Onorevole Tajani ne è molto soddisfatto. Ricordiamo che era il candidato di Berlusconi alla presidenza del Consiglio.

Potremmo dire che gli italiani AVREBBERO VOLUTO CAMBIARE I POLITICI GIÀ DA TEMPO, e che proprio la necessità di “Stabilità”, voluta da LEUROPA, ci ha fatto pagare all’ultimo minuto. Vorremmo anche dire che questi ritardi sono dovuto ai VINCOLI DI BILANCIO VOLUTI DA LEUROPA, proprio quella che Tajani vuol veder intervenire, per cui da un lato rendono difficile il pagamento, dall’altro ti puniscono per i ritardi, ma tutto questo TAJANI NON LO DICE, per lui devono essere puniti gli italiani, che il loro dovere, quando chiamati, lo hanno fatto, cambiando governo.

Comunque urgono due  misure :

a) che BORGHI si svegli e faccia di tutto per far approvare i MINIBOT in modo da poter pagare gli imprenditori fornitori dello Stato. E sarebbe meglio che M5s capisse rapidamente che non ci sono altre vie;

b) che venisse fissata una legge per cui le sanzioni in caso di violazioni delle direttive sono applicate solo se le direttive non sono contrarie all’interesse nazionale, e se applicate devono ricadere esclusivamente sugli organi politici eletti, anche decaduti o a Bruxelles, e sulle alte burocrazie, perché il popolo, se chiamato, il proprio dovere lo fa. 

Poi sarebbe ancor più necessario che l’onorevole ANTONIO TAJANI si ricordasse, per sbaglio, di essere italiano, pur non essendo Presidente del Consiglio, e risiedendo a Bruxelles.


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