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Se la maggioranza degli italiani dicesse “Basta” alle sanzioni, il governo cosa farebbe?

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Oggi ho letto un interessante sondaggio di Termometro Politico, riguardo all’atteggiamento degli italiani alle sanzioni alla Russia. Dovrebbero essere tolte o dovrebbero essere mantenute?

Il 51,1% degli intervistati ritene che le sanzioni dovrebbero essere tolte. Il 28% ritene che non dovessero essere poste sin dall’inizio, il 23,1% , pur essendo stato favorevole inizialmente, ritiene che sia ora di rivedere il regime. Dall’altra parte il 44% ritiene che le sanzioni dovrebbero essere mantenute, se non addirittura rese più rigide (il 24,2%). Il 4,9% non si pronuncia.

Questa non è una votazione, ma è un sondaggio, per quanto molto interessante. Potrebbe essere utile anche per capire come si distribuirà l’elettorato fra forze che vogliono una revisione delle sanzioni o una loro cancellazione (Lega, partiti alternativi), e quelli che sono per un loro mantenimento o rafforzamento (più o meno tutti gli altri). Teoricamente, se questo elemento del programma elettorale fosse tenuto in considerazione dagli  elettori, dovremmo avere un piccolo boom di questi partiti, a confronto di quelli che hanno preso posizioni diverse. Però questo lo valuteremo dopo il 26 settembre.

Poi sorge una domanda basilare: se questo trend proseguisse, o si rafforzasse, fino a che punto potrebbe essere ignorato da un governo che si definisse democratico? Sappiamo che la Costituzione purtroppo vieta i referendum sui trattati internazionali, una incomprensibile limitazione alla libertà, soprattutto da quando è finito il blocco sovietico, ma, comunque, quanto può dirsi democratico un governo che ignorasse la maggioranza dei cittadini su un tema così importante e per un periodo di tempo prolungato?

Sinceramente non ho una risposta, penso che ogni cittadino dovrebbe esprimerla personalmente, comunque è un dubbio che un politico, se ha una coscienza civile, dovrebbe porsi.


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