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SCANDALO. Daihatsu ferma la vendita di tutte le sue auto: ha falsato i test di sicurezza

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Daihatsu interromperà le spedizioni di tutti i suoi veicoli, ha dichiarato mercoledì la più grande casa automobilistica giapponese, dopo che un’indagine sui problemi di sicurezzadelle auto  ha rilevato problemi in 64 modelli, tra cui quasi due dozzine venduti con il marchio Toyota.

Una commissione indipendente sta indagando su Daihatsu dopo che ad aprile ha dichiarato di aver truccato i test di sicurezza contro le collisioni laterali effettuati su 88.000 piccole auto, la maggior parte delle quali vendute come Toyota.

Purtroppo le ultime rivelazioni suggeriscono che la portata dello scandalo è molto più ampia e risale a molto più tempo fa di quanto si pensasse e potrebbe potenzialmente infangare la reputazione delle case automobilistiche in termini di qualità e sicurezza.

Daihatsu è l’unità di Toyota dedicata alle auto di piccole dimensioni e produce una serie di auto e camion cosiddetti “kei”, popolari in Giappone. I problemi più recenti hanno riguardato anche alcuni modelli Mazda  e Subaru venduti sul mercato nazionale e i modelli Toyota e Daihatsu all’estero.

Toyota ha dichiarato che è necessaria una “riforma fondamentale” per rivitalizzare Daihatsu, oltre a una revisione delle operazioni di certificazione.

Secondo l’indagine, il marchio giapponese ha utilizzato unità di controllo degli airbag diverse nei test rispetto a quelle effettivamente poi montate in diversi modelli di auto, come i modelli Mazda Bongo, Town Ace e Pixis Joy prodotti dalla casa automobilistica. Inoltre questa falsificazione delle auto interessa anche i modelli Toyota destinati a  Messico, Ecuador, Perù, Cile, Bolivia e Uruguay nell’America centrale e meridionale, nonché quelli per i mercati del sud-est asiatico come Tailandia, Indonesia, Malesia, Cambogia, e Vietnam.

Inoltre il comportamento illecito include anche false relazioni sui test d’impatto dei poggiatesta e sulle velocità di prova di alcuni modelli. L’indagine ha rilevato che i casi di cattiva condotta sono stati particolarmente diffusi dopo il 2014 e, per un veicolo Daihatsu già dismesso, risalgono addirittura al 1989.

Il ministero dei trasporti giapponese ha dichiarato che giovedì effettuerà un’ispezione in loco presso la sede di Daihatsu a Osaka.

I dirigenti di Daihatsu hanno dichiarato in una conferenza stampa che le spedizioni all’estero saranno sospese fino a quando le autorità di regolamentazione non autorizzeranno nuovamente le vendite dei veicoli.

“La situazione è estremamente grave”, ha dichiarato il presidente di Daihatsu Soichiro Okudaira, aggiungendo che qualsiasi autorizzazione ricevuta dalla casa automobilistica con mezzi fraudolenti potrebbe essere revocata per legge.

 

 


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