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Russiagate: Gabbard accusa Obama di aver orchestrato una falsa narrazione sul Russiagate del 2016
La DNI Tulsi Gabbard lancia gravi accuse contro Obama, sostenendo che abbia orchestrato una falsa narrazione sull’interferenza russa nelle elezioni USA 2016. Documenti declassificati e rinvii al Dipartimento di Giustizia riaccendono il dibattito sulla politicizzazione dell’intelligence.

In una conferenza stampa alla Casa Bianca il 23 luglio 2025, la Direttrice dell’Intelligence Nazionale (DNI) Tulsi Gabbard ha rilanciato gravi accuse contro l’ex presidente Barack Obama, sostenendo che la sua amministrazione abbia orchestrato una narrazione falsa sull’interferenza russa nelle elezioni presidenziali USA del 2016, il famoso “Russiagate”
Gabbard ha dichiarato che Obama e il suo team di sicurezza nazionale avrebbero consapevolmente diretto la creazione di un rapporto dell’intelligence comunitaria, sapendo che fosse falso, per insinuare che la Russia abbia agito per favorire la vittoria di Donald Trump.Le accuse principaliGabbard ha affermato: “Esistono prove inconfutabili che dettagliano come il presidente Obama e il suo team di sicurezza nazionale abbiano diretto la creazione di un rapporto dell’intelligence che sapevano essere falso”.
Secondo la Direttrice, l’obiettivo era promuovere una narrazione “artificiosa” secondo cui la Russia avrebbe interferito nelle elezioni del 2016 per aiutare Trump, presentandola agli americani come verità, nonostante non lo fosse.
Le accuse si basano su documenti recentemente declassificati dell’intelligence statunitense, che, secondo Gabbard, dimostrano l’assenza di prove dirette che il presidente russo Vladimir Putin abbia cercato di sostenere Trump nel 2016.
I documenti citano Obama e alti funzionari dell’amministrazione, tra cui il Direttore dell’Intelligence Nazionale James Clapper, il Direttore della CIA John Brennan, la Consigliera per la Sicurezza Nazionale Susan Rice, il Segretario di Stato John Kerry, il Procuratore Generale Loretta Lynch e il Vice Direttore dell’FBI Andrew McCabe, come coinvolti nella presunta manipolazione.
Gabbard ha sottolineato che tali materiali sono stati trasmessi al Dipartimento di Giustizia e all’FBI per valutare eventuali implicazioni penali.
Le dichiarazioni di Trump e la replica di ObamaIl 22 luglio 2025, il presidente Donald Trump ha accusato Obama di essere il “capo” delle indagini sul presunto coordinamento tra la sua campagna e la Russia nel 2016, il cosiddetto “Russiagate”. In risposta, il portavoce di Obama, Patrick Rodenbush, ha definito le accuse “bizzarre” e “ridicole”, liquidandole come un tentativo di distrazione.
Rodenbush ha sostenuto che i documenti declassificati non smentiscono le conclusioni precedenti, inclusa quella di un rapporto del 2020 del Comitato Intelligence del Senato, presieduto dall’allora senatore Marco Rubio, secondo cui la Russia tentò di influenzare le elezioni del 2016 senza però manipolare i voti.Contesto aggiuntivo
Le dichiarazioni di Gabbard arrivano dopo la pubblicazione di un rapporto del 2020 del Comitato Permanente sull’Intelligence della Camera, che suggeriva come l’intelligence comunitaria, su ordine “insolito” di Obama, abbia diffuso informazioni “potenzialmente di parte” o “implausibili” riguardo al sostegno di Putin a Trump.
Fox News Digital ha riportato che Gabbard ha inviato una comunicazione penale al Dipartimento di Giustizia in merito ai documenti declassificati, senza però specificare i destinatari. Né il Dipartimento di Giustizia né il team di Obama hanno risposto immediatamente alle richieste di commento il 23 luglio. Sarà anche interessante vedere che cosa succederà se Kash Patel, all’FBI, avrà in mano questi documenti.
Le accuse di Gabbard riaccendono il dibattito sulla politicizzazione dell’intelligence durante le elezioni del 2016, un periodo segnato da indagini sull’interferenza russa e sulle attività della campagna di Trump. I documenti declassificati e i rinvii di Gabbard alle autorità giudiziarie fanno presumere che questi documenti aprano la strada a futuri invii di comparizione o mandati di arresto per collaboratori dell’amministrazione Obama.
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