Rubli per gas? Non è altro che un cambiamento di conto corrente. La spiegazione di Lavrov

Gli acquirenti che acquistano il gas russo dovranno pagare la Gazprombank, un’istituzione indipendente. Non potranno più pagare il gas utilizzando i conti bancari di Gazprom all’estero, proprio perché quei fondi potrebbero poi essere congelati dalle sanzioni.

Secondo Lavrov, le richieste della Russia di cambiare il metodo di pagamento per le esportazioni di gas naturale in rubli sono “ovvie e comprensibili” date le sanzioni occidentali, che hanno congelato metà delle attività estere russe.

“Pagheranno lo stesso importo dovuto in base ai contratti esistenti, ma pagheranno tramite un conto speciale che dovranno aprire in questa banca”, ha chiarito Lavrov.

Gli acquirenti possono comunque pagare nella valuta di loro scelta. Ma Gazprombank convertirà il pagamento in rubli. Gazprom potrebbe quindi accedere ai fondi in rubli, assicurata che quei fondi non sarebbero soggetti a sanzioni.

“Non saranno in grado di tenere questi soldi nelle loro banche. Pagheranno comunque in euro o dollari, ma avremo garanzie”, ha aggiunto Lavrov.

La Russia aveva fissato una scadenza per il 31 marzo per i paesi che considera “ostili” – inclusi gli Stati Uniti, tutti gli Stati membri dell’UE, Svizzera, Canada, Norvegia, Corea del Sud, Giappone e molti altri – per iniziare a pagare in rubli per il gas naturale, sebbene l’UE abbia respinto le richieste di Putin di pagamenti in rubli.

La Russia non ha interrotto immediatamente la fornitura di gas all’Europa dopo il 1° aprile, in parte perché dipende dai ricavi del gas e in parte perché i pagamenti per il gas consegnato dopo il 1° aprile non sono dovuti fino alla fine di questo mese o all’inizio di maggio. Quindi, a quel punto, sapremo se per i paesi occidentali, come per Lavrov, si tratta solo di una questione di cambio di conto corrente bancario.