Robot attacca tecnico sulla linea di montaggio. Forse è tempo di implementare le tre leggi di Asimov

Un robot Tesla, nella linea di montaggio delle auto della Gigafactory in Texas , ha ferito gravemente un ingegnere dell’azienda a causa di un brutale malfunzionamento., lasciando una “scia di sangue” e costringendo gli operai a premere il pulsante di spegnimento d’emergenza dell’impianto.
I dati mostrano che un lavoratore Giga Texas su 21 si è infortunato sul lavoro nel 2022, si tratta del 4,7%, e probabilmente c’è bisogno di rivedere qualcosa nell’operatività dei robot e nell’addestramento degli operai e dei tecnici. Pare che Tesla abbia ridimensionato o nascosto questi incidenti.

In questo ultimo caso il robot ha immobilizzato l’uomo, che stava programmando il software per due robot Tesla disabilitati nelle vicinanze, prima di affondare i suoi artigli metallici nella schiena e nel braccio dell’operaio, lasciando una “scia di sangue” lungo la superficie della fabbrica.

L’incidente – che ha lasciato la vittima con una “ferita aperta” sulla mano sinistra – è stato rivelato in un rapporto di infortunio del 2021 presentato alla contea di Travis e alle autorità federali.

Un mese fa in Corea del Sud un robot ha scambiato un robot per una scatola di cartone e lo ha schiacciato, uccidendolo.

Ormai sono molteplici i casi in cui robot hanno ferito degli operai. Non è il tempo di includere, in ogni forma di robot, le famosi leggi della robotica di Asimov, scritte per il romanzo Io Robot del 1950, dove, fra l’altro, è citato per la prima volta il termine robotica, e che recitano come segue:

1.Un robot non può recare danno agli esseri umani, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, gli esseri umani ricevano danno.

2.Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, tranne nel caso che tali ordini contrastino con la Prima Legge.

3.Un robot deve salvaguardare la propria esistenza, purché ciò non contrasti con la Prima e la Seconda Legge.

Ovviamente queste leggi sarebbe da adattare ai luoghi di lavoro, ma introeittare una programmazione, a livello mondiale, che faccia controllare più volte a un robot di non avere a che fare con un essere vivente salverebbe numerose vite.