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Rischia 10 anni di carcere per un meme. La verità sulla libertà negli USA dei Dem

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Un sostenitore di Trump di 33 anni di nome Douglass Mackey ha scoperto la verità sulla libertà di parola e di opinione negli USA con un governo dei Dem, e lo ha fatto nel modo peggiore possibile: Mackey è stato condannato per interferenza elettorale e rischia fino a dieci anni di carcere, tutto a causa di un meme che ha twittato durante le elezioni del 2016. Sì, avete letto bene: un meme.

Durante i giorni di quella durissima campagna elettorale, secondo un comunicato stampa di venerdì del Dipartimento di “Giustizia”, Mackey, con il nick di Ricky Vaughn, “si è creato un pubblico su Twitter con circa 58.000 follower“. Un’analisi del MIT Media Lab del febbraio 2016 ha classificato Mackey come il 107° influencer più importante dell’imminente elezione presidenziale. Il Dipartimento di Giustizia per i Democratici non si è preoccupato di spiegare esattamente cosa significhi aver ricoperto una posizione così illustre come quella del 107° influencer più importante delle elezioni presidenziali del 2016. Come ha fatto il Dipartimento di Giustizia a determinarlo? Ha in qualche modo scoperto che Mackey/Vaughn hanno indotto un certo numero di persone a cambiare il proprio voto, ma che altre 106 persone hanno fatto in modo che le persone cambiassero più voti?

Si tratta di domande importanti, perché venerdì Mackey è stato condannato “da una giuria federale di Brooklyn per l’accusa di cospirazione contro i diritti derivanti dal suo piano per privare gli individui del loro diritto costituzionale di voto”. Per questo rischia dieci anni di carcere.

La “cospirazione” di Mackey era in realtà molto semplice. Sebbene il linguaggio usato dal Dipartimento precedentemente associato alla Giustizia suoni piuttosto pesante ed evochi l’immagine di Mackey che si riunisce in stanze buie con altre figure sinistre per tramare modi per sabotare le macchine per il voto o per impedire alle persone di entrare nei seggi elettorali, ciò di cui stanno parlando in realtà è un meme.

L’accusa è quella di aver tentato di confondere gli elettori di Biden dicendo che potevano votare anche tramite SMS mandandolo al 59925. Un modo, per l’accusa del DoJ, per togliere voti al Presidente Dem. “Mackey ha cospirato con altri influenti utenti di Twitter e con membri di gruppi online privati per usare le piattaforme dei social media, compreso Twitter, per diffondere messaggi fraudolenti che incoraggiavano i sostenitori della candidata presidenziale Hillary Clinton a ‘votare’ via sms o social media che, in realtà, non erano legalmente validi“. WOW!! Migliaia, forse addirittura milioni di persone devono essere state ingannate dal 107° influencer più importante dell’imminente elezione presidenziale per inviare un messaggio e pensare di aver votato, giusto? Peccato che il Dipartimento di Giustizia “non è stato in grado di fornire prove che qualcuno sia stato ingannato dal meme“. Un crimine senza vittime. 

Senza poi considerare che supporter dei Dem stavano diffondendo le stesse false notizie, rivolte però verso gli elettori di Trump.  L’8 novembre 2016, giorno delle elezioni, Kristina Wong ha twittato un video di un sostenitore di Trump con la didascalia: “Ehi sostenitori di Trump! Saltate le file ai seggi alle #Elezioni2016 e votate via SMS! I voti via SMS sono legittimi. Oppure votate domani nel Super Wednesday!”.

Però il DoJ è controllato dai DEM, quindi sotto inchiesta va il poveraccio che ha messo il meme ingannatore e che ora rischia 10 anni. Poi gli USA sono il paradiso della libertà…

 


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