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Rinaldi: fossi a Roma uscirei dal governo. PNRR e patto di stabilità da rifare

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Intervista di fuoco di Antonio Maria Rinaldi su La Verità di oggi. L’eurodeputato non ha nessun problema nell’affermare che, se fosse a Roma e non a Strasburgo, non voterebbe per la fiducia del governo sulla delega fiscale, soprattutto dal momento in cui c’è la revisione degli estimi catastali, prodromo ad un forte aumento alle tasse per la casa.

Il problema è semplicemente la fiducia: quanti governi, sui temi fiscali, hanno detto una cosa e poi ne hanno fatta una completamente diversa? Per questi motivi meglio non votare la fiducia per un governo che poi, alla fine comunque ha terminato il suo lavoro e prolungherebbe la propria esistenza solo per mere questioni formali e pensionistiche.

Il professore entra poi sul tema della necessità di revisione profonda del PNRR e delle regole di bilancio nella nuova ottica creata dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina, che non si esaurirà con qualche condizionatore spento in più in cambio della pace, perché proprio la pace significa poter avere i condizionatori accesi, e soprattutto un sistema industriale con l’energia necessaria. Altrimenti il rischio è della guerra con il condizionatore spento e le industrie chiuse.

Sul tema del bilancio europeo Rinaldi annuncia anche un interessantissimo convegno il prossimo 12 maggio a Bruxelles, con la partecipazione di vari economisti fra cui Marco Zanni, Fabio Dragoni, Sergio Giraldo, Giuseppe Liturri, Luciano Barra Caracciolo, Valerio Mavezzi.


 


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