Attualità
Rinaldi “silenziato” da Moscovici. Blocco su Twitter, l’Euro rappresaglia ora arriva dal web di Massimiliano Lenzi.
“Bloccato da Moscovici su Twitter, queste sono vere soddisfazioni”. Antonio Maria Rinaldi, economista, fiero sostenitore del diritto allo sforamento dell’Italia, ben oltre il 3% del rapporto deficit/Pil, è l’Ettore Fieramosca del nostro XXI secolo. Prima di rammentare ai lettori chi era Fieramosca, la notizia: alcuni giorni fa sul mondo che oggi tutto move (come scriverebbe Dante Alighieri), i social, è accaduto che il Commissario europeo (francese) per gli affari economici, Pierre Moscovici – sostenitore dello sforamento francese oltre il 3%, senza sanzioni, e fustigatore del 2,04% italiano, ovviamente con rischi di richiamo e multe – abbia bloccato su Twitter il professor Rinaldi. La ragione la spiega al Tempo lo stesso Rinaldi: “Sono intervenuto con un tweet in sostegno di un pensiero dell’economista Jacques Sapir. Sapir in un tweet aveva scritto, proprio discutendo con Moscovici: ‘Cos’è meglio: la violenza simbolica di un cacciatore o la violenza reale delle misure imposte alla Grecia (..)?’”. Rinaldi, non ha avuto dubbi e si è schierato con Sapir: “Grandissimo, la verità fa molto male a chi non conosce la parola democrazia!”. Per poi aggiungere: “Caro Jacques il problema più grande per Monsieur Moscovici è trovare un lavoro per il prossimo anno. Buona fortuna”. L’avesse mai scritto. Moscovici lo ha bloccato su Twitter. Rinaldi l’ha presa cavallerescamente: “Altra medaglia al valore sul petto e questa veramente speciale”. Del resto, Rinaldi e Moscovici, come l’Italia e la Ue, in queste settimane paiono destinati a non andare d’accordo. Moscovici sul suo profilo Twitter non ha titubanze nel pubblicare fotografie del tipo, “The future is Europe”, il futuro è l’Europa. Mentre Rinaldi si muove al contrario (di Moscovici) ed annota la sovranità dell’Italia citando l’articolo 1 della nostra Costituzione o invitando ad un baldanzoso “riprendiamoci le chiavi di casa. Se la Ue non cambia si autodistrugge, noi abbiamo le ricette, altrimenti sono loro a rimetterci”. In queste ore decisive per noi italiani e per le sorti della manovra del Governo grillo-leghista, con il dossier Italia che la Unione Europea (eterna maestra senza titoli!) si appresta a giudicare, forse la disfida di Rinaldi a Moscovici dovrebbe diventare qualcosa di più di una scaramuccia social. Magari una nuova disfida di Barletta, un duello tra gentiluomini, a viso aperto, e non asimmetrico, nascosto dietro l’alibi di una Europa ingessata tra scartoffie e parametri. Non ve la ricordate la disfida di Barletta? Vi rinfreschiamo la memoria, tornando al Fieramosca che citavamo all’inizio. Era il 1503 quando un cavaliere francese, De la Motte, irrise i cavalieri italiani impegnati a combattere per la loro libertà contro gli spagnoli. Questa irrisione scatenò la reazione degli italiani e ne venne fuori un duello a cui parteciparonotredici cavalieri armati per parte, da una parte gli italiani e dall’altra i francesi. Spinti dal coraggio di Ettore Fieramosca, gli italiani sbaragliarono i francesi. Dalla disfida di Barletta alla disfida di Bruxelles, con Rinaldi – Fieramosca a cominciare da Twitter? Chissà. Del resto a Rinaldi il gusto delle sfide non dispiace. Tempo fa, ospite in televisione ad un talk politico, all’ex leader del Pd Bersani che gli ricordava come il centrosinistra avesse messo una tassa per entrare nell’euro ed in Europa, replicò: “Tze, tze, che furbacchioni”. Moscovici, a mettere nuove tasse ai francesi per l’Europa, non ci penserebbe mai. Preferisce le paghino gli italiani.
Massimiliano Lenzi, Il Tempo, 19.12.18
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