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Rinaldi: per far fronte agli impegni UE ci imporranno nuove tasse?

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Antonio Maria Rinaldi interviene da Strasburgo, dopo un’interruzione di 15 minuti della seduta perché si è rotto  un microfono, e non si trovava sostituto. Il tema è il RRF, i finanziamenti per il Recovery Fund. La domanda è semplice: dato che la Commissione non può farsi finanziare dalla BCE e che, a parte Italia e Grecia, nessuno prenderà i prestiti, ma solo i fondi perduti, chi ripagherà i prestiti che attualmente sta ottenendo, tramite titoli, la Commissione?

Eccovi prima il discorso e poi il testo dell’intervento, con i pericoli della politica della Commissione.


Il dispositivo dell’RRF prevede la possibilità, per i Paesi Membri che lo richiedono, dell’utilizzo di 312,5 Mld in sussidi.
E´ noto però che la Commissione non dispone di risorse proprie e i trattati vietano espressamente di disporre spese non coperte preventivamente da entrate, perciò ci si affiderà eccezionalmente ai mercati per reperirle, mediante l’emissione di bond, che dovranno essere rimborsati sia in quota capitale che interessi.
Ebbene, desidero esprimere tutti i miei dubbi sull’effettiva capacità da parte degli Stati Membri utilizzatori di tali flussi finanziari di reperire esclusivamente per mezzo delle c.d. “risorse proprie”, cioè con l’imposizione di nuove tasse per poter far fronte agli impegni presi dalla Commissione con l’emissione di bond, considerando appunto che la maggior parte di questi Paesi, nei loro Piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR), hanno optato per la richiesta di sole sovvenzioni.
Se le mie previsioni si riveleranno corrette, la Commissione come farà fronte agli impegni? Aumentando in corso d’opera ulteriormente la pressione fiscale? 

 

 


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