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Rinaldi a Strasburgo: perché il Green Pass ė diventato uno strumento di discriminazione?

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Antonio Maria Rinaldi ha presentato un’ interrogazione alla Commissione per chiedere a questa istituzione se vuole intervenire per evitare che il Green Pass, o COVID Pass, nato come strumento di semplificazione, diventi uno strumento di discriminazione fra cittadini.

Interrogazione: Utilizzo del Certificato Covid Digitale dell’ UE

Il Regolamento (UE) 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 giugno 2021, ha delineato un quadro per il rilascio, la verifica e l’accettazione di certificati interoperabili di vaccinazione, di test e di guarigione in relazione al Covid-19 al fine di agevolare anche durante l’attuale pandemia la libera circolazione delle persone così come sancito dai Trattati su cui si fonda l’Unione europea.
Tuttavia tale strumento essendo stato interpretato ed applicato in modo non omogeneo fra i rispettivi Paesi Membri sta creando non pochi problemi ai cittadini, i quali credendo di avere come unico riferimento il regolamento sopracitato si scontrano invece con parametri, date di validità e gradi diversi di certificati che tengono conto di un diverso numero totale di vaccinazioni, guarigione e varie tipologie di test Covid-19.
Inoltre un certificato che doveva semplificare a livello comunitario la libera circolazione, si è trasformato paradossalmente in uno strumento discriminatorio con limitazioni maggiori od inferiori a seconda del paese membro in cui ci si reca, pur in possesso delle stesse identiche certificazioni che hanno generato il certificato in oggetto.
Tenendo conto di quanto esposto, la Commissione come intende procedere per evitare che sussistano queste palesi discriminazioni nei confronti dei cittadini europei?

Qui sotto il video esplicativo dell’On. Rinaldi

 

 

 

 

 


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