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Rheinmetall costruirà una fabbrica di munizioni in Ucraina, e intanto decolla in borsa

Il colosso tedesco aumenta la produzione di proiettili sia in Germania sia altrove, ma non sono ancora sufficienti per sostenere l’Ucraina in guerra

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Munizioni da 155 mm
Munizioni da 155 mm

Il produttore di armi tedesco Rheinmetall ha dichiarato sabato di aver firmato un accordo con un’azienda ucraina per la costruzione di munizioni di artiglieria in Ucraina, che ne ha un disperato bisogno per respingere gli attacchi russi.

L’accordo è stato firmato a margine della conferenza sulla sicurezza di Monaco dal ministro dell’industria ucraino Alexander Kamyshin e dall’amministratore delegato di Rheinmetall Armin Papperger.

Per motivi di sicurezza, non sono stati rivelati il nome del partner locale, l’ubicazione della fabbrica e la data di inizio della produzione.

L’impresa, che sarà detenuta al 51% da Rheinmetall e al 49% dal partner ucraino, porterà un “contributo significativo alla capacità di difesa dell’Ucraina e migliorerà la sicurezza dell’Europa”, ha dichiarato Papperger.

Sarà la seconda impresa di Rheinmetall in Ucraina dopo quella firmata in ottobre con la società statale UDI per la riparazione di veicoli militari, un primo passo verso la produzione.

Lunedì scorso è stata inaugurata la costruzione di una futura fabbrica di munizioni presso un complesso industriale Rheinmetall nella città di Unterluss, nel nord della Germania, alla presenza del Cancelliere Olaf Scholz.

Questa fabbrica nel 2025 inizierà a produrre i proiettili standard della NATO da 155 millimetri, utilizzati in numerosi sistemi di artiglieria, con una produzione finale di 200.000 proiettili all’anno. Una quantità che peràò è completamente insufficiente per i fabbisogni della guerra in Ucraina e che mostrano il ritardo dell’industria tedesca nel settore.

Rheinmetall vuole produrre nei suoi stabilimenti europei fino a 700.000 proiettili d’artiglieria all’anno nel 2025, rispetto ai 400.000-500.000 di quest’anno e ai 70.000 prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Molti di più ma non abbastanza.

Comunque la  guerra sta facendo molto bene alle quotazioni di borsa dell’azienda tedesca, che è cresciuta del 20% di valore nell’arco di un mese.

La prospettiva di un aumento del fatturato è molto attraente in un momento non brillante per l’economia tedesca. La guerra ha fatto aumentare la domanda del prodotto principale della società tedesca e , come intitolava un famoso film di Alberto Sordi: “Finché c’è guerra c’è speranza”.


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