Economia
Record di ordini per le navi da corciera

Secondo l’ultima analisi della Cassa depositi e prestiti, considerando il solo settore delle crociere, il portafoglio ordini di nuove navi si mantiene su livelli elevati: a livello globale nel periodo 2025-2035, sono previste 67 nuove navi in consegna, per un valore complessivo di circa 57 miliardi di dollari e una capacità aggiuntiva totale di 170 mila posti letto.
L’Italia si conferma un polo strategico per la costruzione di navi da crociera, con il 56% delle nuove unità affidate ai suoi cantieri, tra cui Fincantieri con 37 unità e la società genovese T. Mariotti con una nave, per un valore complessivo di quasi 33 miliardi di dollari, pari al 57% del totale. Ad assicurarsi una buona quota del portafoglio dei nuovi ordini – si legge nel Brief della Cdp – sono anche i cantieri tedeschi Meyer-Werft e quelli francesi Chantiers de l’Atlantique, che coprono il 16% di nuove unità previste e il 19% del valore stimato.
Va tuttavia segnalato che in 10 anni l’Italia ha nettamente superato la Germania: alla fine del 2015 infatti quest’ultimo Paese raccoglieva nel settore delle navi da crociera il 48,6% del portafoglio ordini globale, dato dalla somma dei Meyer Werft, con 17 navi in ordine e il 43,4% del mercato, e del Lloyd Werft, con tre navi per il 5,2% del mercato. Al secondo posto c’era l’Italia con la Fincantieri: 18 navi in ordine ma solo il 29,1% del mercato. Questo significa che con il tempo il gruppo italiano ha aumentato non solo il numero, ma anche il valore delle navi in portafoglio, cresciute per prezzo e dimensioni: è il caso dell’ultima commessa Ncl, pagata al valore stratosferico di 2,2 miliardi a nave per complessivi nove miliardi, non ancora conteggiati nel rapporto della Cdp che si ferma a gennaio. Stabile invece la situazione della Francia, visto che al terzo gradino del podio c’era l’allora Stx France Cruise (impianto che dopo il naufragio del gruppo coreano Stx è ritornato al suo vecchio nome, appunto Chantiers de l’Atlantique) con sei navi e il 17,9% del mercato; infine il Giappone con la Mitsubishi Heavy Industries, due navi con il 4,3% del mercato.
Benché la filiera navalmeccanica sia in termini generale solo al 19esimo posto in termini di peso sul prodotto interno lordo e sull’occupazione, si tratta di un sistema definito dalla Cdp «particolarmente articolato e interconnesso» che in Liguria e Friuli Venezia Giulia rappresenta una delle prime voci produttive industriali e di esportazione.
Nel suo complesso, la filiera estesa della navalmeccanica in Italia genera circa 14,5 miliardi di euro di valore aggiunto (pari a circa l’1% del Pil nazionale), dando lavoro a quasi 180 mila addetti (0,7% dell’occupazione totale) comprendendo tutte le tipologie di navi. La cantieristica italiana, sottolineano dalla Cdp, integrata nelle catene globali del valore, ha un forte effetto moltiplicatore lungo tutta la filiera produttiva, coinvolgendo aziende italiane e internazionali. Ogni milione di euro investito nella costruzione di una nave genera circa 2,7 milioni di euro in valore economico complessivo, in linea con la media del comparto manifatturiero. A livello nazionale, il 60% dell’impatto economico rimane in Italia: 1,1 milioni derivano dagli effetti diretti (lavoro nei cantieri e attività correlate); 0,6 milioni provengono dagli effetti indiretti (domanda di materiali e servizi). Sul piano internazionale, il settore è parte di una rete produttiva globale, con un ulteriore milione di euro di valore economico distribuito tra Germania (16%), Cina (13%), Francia e Stati Uniti (7% ciascuno), Spagna e Regno Unito (4% ciascuno), Giappone, Olanda, Finlandia e Polonia (3% ciascuno), resto del mondo (39%). Tornando alle crociere, dalla Cdp sottolineano che le prospettive sono buone, visto che il fatturato globale nel settore è previsto chiudere a fine anno sui 40 miliardi di euro (+5%), mentre i flussi passeggeri dovrebbero attestarsi entro il 2027 a 40 milioni di persone.
Flotta rinnovata e nuovi itinerari intanto per Costa Crociere. Completato il restyling, a novembre di quest’anno, rientrerà Costa Serena, mentre uscirà Costa Fortuna che a metà settembre 2026 sarà trasferita al nuovo proprietario. Costa Crociere annuncia che il piano di restyling della flotta, avviato nel 2021 con un investimento complessivo di oltre 200 milioni in cinque anni, sarà completato appunto a novembre quando Costa Serena uscirà completamente rinnovata dal “dry dock” con una nuova zona ristorazione, un design più fresco e moderno, piscine e bar ridisegnati e nuove suite.
“Il nostro obiettivo è quello di offrire esperienze uniche ai nostri ospiti, nel segno dell’innovazione, sostenibilità ed un eccezionale rapporto qualità-prezzo – commenta Mario Zanetti, ceo di Costa Crociere – Ci focalizziamo costantemente sull’innovazione di prodotto, come gli itinerari Sea e Land, un’esclusiva di Costa, che combina le nuove Sea Destinations con le Land Destinations. Stiamo inoltre investendo nella nostra flotta per migliorare l’esperienza di bordo e introdurre nuovi itinerari”.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

You must be logged in to post a comment Login