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Rame: qual è il prezzo giusto dopo le montagne russe

Il rame è sceso sensibilmente negli scorsi giorni, sull’onda di una domanda che non ha ancora visto realizzata la crescita della domanda che ci si attendeva. Il prezzo verraà moltoa dipendere dalla transizione energetica

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Il rame ha vissuto alcuni giorni di montagne russe sui valori: i futures sul rame sono scesi a 4,8 dollari per libbra, in netto calo rispetto al record di 5,2 dollari del 20 maggio, in quanto la scarsa domanda a breve termine ha pesato sulle scommesse speculative che hanno innescato un’ampia impennata dei metalli di base questo mese.

La domanda di importazioni in Cina, il principale consumatore di rame al mondo, è rimasta a livelli bassi nonostante la limitata offerta di minerale e i bassi volumi di trattamento nell’enorme industria di raffinazione del Paese. Questo ha fatto aumentare le scorte e ha spinto il prezzo per le consegne in entrata dai magazzini vincolati a uno sconto rispetto ai prezzi LME per la prima volta dall’inizio dei dati nel 2017, indicando una bassa domanda fisica.

Nonostante questa riduzione temporanea le scommesse speculative sul rame hanno mantenuto i prezzi più alti del 25% rispetto lo scorso anno, basandosi sul suo ruolo chiave nell’elettrificazione delle infrastrutture e anche nella speranza che le misure cinesi di rilancio del settore immobiliare abbiano effetto. Questo è coerente con la situazione attuale dell’offerta, che presenta alti costi per l’apertura di nuove miniere e le zoecietà impegnate in acquisizioni reciproche piuttosto che nell’incremento della produzione.

Ecco l’andamento del prezzo a un mese

Se guardiamo in  prezzi a sei mesi, invece, vediamo la crescita del prezzo, anche speculativo

 

Il gestore di fondi speculativi Pierre Andurand, ripreso dal FT, si aspetta che il prezzo del rame quasi quadruplichi fino a 40.000 dollari a tonnellata (40 dollari al kg, 18 dollari alla libbra) nei prossimi anni, poiché l’aumento della domanda fa sì che le scorte globali del metallo rosso si esauriscano.

La convinzione di Andurand sul mercato del rame ha aiutato il suo fondo Commodities Discretionary Enhanced da 1,3 miliardi di dollari a riprendersi dalla perdita del 55 percento dell’anno scorso, dovuta al fatto che le sue scommesse rialziste sul petrolio si sono ritorte contro di lui. Il fondo è in rialzo dell’83 percento quest’anno, con guadagni provenienti da un’ampia gamma di materie prime, secondo le persone che hanno familiarità con la performance.

“Ci stiamo muovendo verso un raddoppio della crescita della domanda di rame a causa dell’elettrificazione del mondo, compresi i veicoli elettrici, i pannelli solari, i parchi eolici, ma anche l’uso militare e i centri dati”, ha dichiarato al Financial Times.

Il problema è che proprio l’innalzamento dei prezzi dei metalli strategici sta rallentando la transizione strategica. Non sono, molti hanno dubbi sull’efficiacia delle misure economiche cinesi. Quindi quello di Andurand è un auspicio più che una previsione, e la tendenza economica è tutta da analizzare e scoprire.


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