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Problemi per Gazprom: nel 2022 le sue vendite potrebbero ridursi di un terzo

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sanzioni sul gas

 

Sergei Kapitonov dell’Energy Center della Skolkovo School of Management di Mosca ha affermato che le forniture di Gazprom all’Europa potrebbero diminuire di 40-45 miliardi di metri cubi (bcm) quest’anno calando quindi di quasi un terzo rispetto ai massimi di circa 150 miliardi di metri cubi nel 2021.

Sindre Knutsson, responsabile delle ricerche sul mercato del gas presso Rystad Energy, ha affermato che i volumi dei gasdotti possono diminuire ulteriormente, “spinti dai tentativi degli acquirenti di essere meno dipendenti da Mosca, o dalla Russia che frena i volumi esportati , ad esempio a causa di un disaccordo su quale valuta utilizzare per il pagamento del gas”. Inoltre, non ha escluso un’interruzione dei flussi attraverso l’Ucraina se il conflitto impedisce alle operazioni di oleodotto di continuare in sicurezza.

Gazprom non ha rivelato le sue aspettative per le esportazioni di gas in Europa, forse anch’essa con problemi di valutazione delle prospettive economiche  Ricordiamo che i principali consumatori del gas di Gazprom in Europa nel 2021 sono stati la Germania, che ha preso 45,8 miliardi di metri cubi, l’Italia, che ha preso 20,8 miliardi di metri cubi, e l’Austria, che ha ricevuto 13,2 miliardi di metri cubi. La Russia è il principale fornitore della Germania, fornendo poco meno di un terzo del suo gas, mentre l’Italia riceve circa il 40% del gas importato e l’Austria l’80% del gas naturale dal paese.

Finora, solo l’Ungheria ha accettato di passare allo schema gas per rubli, che prevede che gli acquirenti effettuino pagamenti in valuta estera tramite la Gazprombank russa, che successivamente li converte in rubli.

Una nota interna della Commissione europea ha affermato la scorsa settimana che il pagamento del gas russo in rubli da parte degli acquirenti dell’Unione europea infrangerebbe il regime di sanzioni dell’UE contro Mosca. In questo modo ha messo Austria, Italia e Germania in enorme difficoltà.

Alexei Gromov dell’Institute for Energy and Finance Foundation ha affermato che il gas dell’oleodotto russo potrebbe essere parzialmente soppiantato dal gas naturale liquefatto trasportato dal mare proveniente dagli Stati Uniti e perfino da quello russo dalla russa Novatek, che non deve addebitare ai clienti in rubli. Il bello è che il gas liquefatto Novatek sarebbe gas comunque russo, ma più costoso ed “Ecologicamente” meno corretto.

Gromov ha affermato che le esportazioni di gas dei gasdotti russi verso l’Unione europea potrebbero raggiungere circa 105 miliardi di metri cubi quest’anno.


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