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Prendere 230 mila voti su 15 mila elettori. Storia della più grande frode elettorale della storia

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Il problema per un governante è spesso quella di avere dei collaboratori troppo zelanti e troppo stupidi, mix che, nella storia, si è rivelato spesso devastante.

Il Guinness dei primati del 1982 ha riportato un record storico a suo modo unico: le elezioni più truccate della storia.

Questa vicenda ci porta in Liberia, paese dell’Africa Occidentale, che fu dalla African Colonization Society nei primi anni del 1800 per accogliere gli schiavi di colore liberati e che dichiarò la propria indipendenza nel 1846, iniziando però una storia travagliata. Per oltre un secolo la Liberia ripercorse i peggiori schemi di segregazione razziale degli Stati ex schiavisti del Sud degli USA, con la differenza che qui la separazione era fra una minoranza di afro-americani, che si considerava una elité dominante, e la maggioranza del popolo a cui era negato il diritto di voto, a dimostrazione che stupidità, razzismo e segregazionismo non sono una questione razziale.

Il governo andò avanti con una sorta di pantomima di alternanza fra “Repubblicani”, prima e “Popolari” dopo  e “Whig”, liberali, in cui gli esponenti dei due partiti si alternavano a sfruttare le popolazioni forzate con, tra l’altro, il lavoro forzato interno e la vendita in schiavitù all’estero, sempre a dimostrare che la schiavitù degli africani è un dono degli africani stessi.

Quindi giunsero anche i capitali stranieri a migliorare, si fa per dire, la situazione. Negli anni ’20 a seguito dei negoziati con Harvey Firestone si giunse all’accordo per la concessione Firestone nel 1926, dove , per 5 milioni di dollari, si concedevano 4 mila ettari alla società USA per la colitvazione della gomma, per 99 anni, e buona parte dei soldi fu utilizzata per ripagare i debiti esteri.

Questo portò ad una forte opposizione politica al presidente . Il candidato presidenziale del People’s Party, contrario al True Whig Party del presidente Charles D.B.King, che vedete nella foto, del partito dei “True whig”, e  Thomas J.R.Faulkner del “People Party”. Entrambe si dicevano favorevoli alla politica della “Porta aperta” agli investimenti occidentali, solo che King era favorevole solo a chi voleva lui, e presumibilmente lo foraggiava.

Nel 1927 si tennero le elezioni: il presidente Charles King vinse le elezioni presidenziali del 1927 con una vittoria schiacciante che gli valse un posto nella storia, ma diverso da quello che avrebbe potuto immaginare. King prese 240.000 mila voti validi, il suo avversario ne prese ssolo 9000. Una grandissima vittoria, di dimensioni epiche, o diremmo noi, bulgare. Peccato che i votanti registrati con il diritto di voto, discendenti dei famosi Afro americani iniziali , fossero solo… 15000! Quindi vi furono solo 225.o00 voti irregolari, 15 volte il numero dei regolari elettori.

L’anno successivo, il candidato presidenziale sconfitto, Faulkner, accusò l’amministrazione reale di consentire la tratta degli schiavi e il lavoro forzato entro i confini della Repubblica. La’llora Lega delle Nazioni iniziò un’inchiesta internazionale e il parlamento minacciò l’impeachment.  Alla fine ciò portò alle dimissioni del presidente King nel 1930. Faulkner si presentò alle elezioni del 1931… e le perse.

Comunque, alla fine, i Dem USA sono dei dilettanti rispetto ai Charles King e ai True Whig

 


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