Porte girevoli: l’ex cancelliere austriaco Kurz viene assunto da Peter Thiel (Paypal e molto altro…)

L’ex cancelliere austriaco Sebastian Kurz è rimasto in seconda fila dopo le accuse di malversazione e aver lasciato prima la cancelleria e poi la guida del partito popolare austriaco (OVP). Ora, con ancora la prospettiva di un’indagine penale che pende sulla sua testa, viene aiutato e assunto dal suo vecchio amico, Peter Thiel.

Kurz assumerà il ruolo di capo stratega globale presso la società d’investimento di Thiel, Thiel Capital. Secondo quanto riferito, inizierà con dal gennaio 2022,

Secondo Bloomberg, Kurz si è completamente ritirato dalla politica all’inizio di questo mese, dando il via a un altro cambio di potere. Kurz ha negato qualsiasi accusa di illecito, comprese le accuse di aver usato denaro pubblico per piantare falsi sondaggi di opinione sulla stampa e rafforzare la sua carriera politica.

Thiel ha coltivato a lungo legami in Europa, in particolare tra i politici più conservatori, non solo in Austria ma in Italia, Francia e oltre. Kurz e Thiel, di origine tedesca, hanno da tempo un legame personale. Per chi non lo conosca, Thiel è stato uno dei fondatori di PayPal, è stato il primo investitore esterno a Facebook, investe in Palantir, nel prolungamento della vita umana, nell’AI e nei Big Data. Se esiste un’espressione del capitalismo più sfrenato, ecco è Thiel.

Prima della sua caduta, Kurz ha mantenuto un’immagine di conservatore populista, anche se strettamente allineato e coperto dalla CDU tedesche di cui era la longa manus a sud.  Sfortunatamente per lui, uno scandalo interno è riuscito a costringerlo a lasciare il potere. Ora si sta dirigendo verso una carriera internazionale come capo stratega in una grande società di investimento privata.

Thiel viene visto com un conservatore che in passato ha sostenuto Trump. Nello stesso tempo è moto curioso che un politico, che pochissimo ha fatto nella sua vita fuori dalla politica, trovi subito una così profittevole posizione. Il dubbio dell’esistenza di un bel servizio di “Porte girevoli”, cioè di rimborso di favori politici precedenti, è più che legittimo.