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Polonia, il potenziale ELDORADO del GAS EUROPEO bloccato dalle leggi

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L’Europa si auto- condanna, per la propria cecità, alla dipendenza energetica dall’estero. Vediamo oggi il caso della Polonia.

Nel 2011, la US Energy Information Administration ha stimato le riserve di gas di shale gas nel sottosuolo polacco pari a 5,3 trilioni di metri cubi. Altre stime meno ottimistiche parlavano poi di 3 trilioni di metri cubi, e successivamente l’Istituto geologico nazionale (PIG) ​​ha pubblicato nel 2012 una stima ridotta a 1.900 miliardi di metri cubi di gas contenuto nei depositi di scisto polacchi. Strano che gli americani, i più esperti in materia, abbiano sbagliato le previsioni, comunque 1900 miliardi di mc sono oltre 10 volte le forniture annue dalla Russia, dai 150 ai 190 miliardi di mc annui.  Ciò  rende la Polonia un paese con un potenziale molto elevato in quest’area e in quegli anni già   si prevedeva non solo di essere indipendente dal gas russo, ma anche di esportare. Questi sogni non sono mai stati realizzati. La produzione di gas polacca è rimasta più o meno bassa e costante, al di sotto di quanto producesse negli anni ottanta del secolo scorso.

Produzione gas polacco 1990 2021

Non è stato tanto il gas ad evaporare quanto le grandi compagnie straniere del gas che se ne sono andate. Il motivo principale di questa disaffezione non va ricercato nelle condizioni geologiche dei depositi di scisto polacchi, ma nell’assenza di una politica coerente da parte dei governi di coalizione, un po’ì tutti. I democratici Tusk e Kopacz non hanno fatto niente prima, anzi hanno disincentivato le trivellazioni, mentre neppure il governo PiS è riuscito a dare uno stimolo al settore e a permettergli di svilupparsi. Risultato: praticamente dal 2016 sono cessate le perforazioni esplorative.

ora la Polonia si presenta come il campione della democrazia anti-russa nell’Europa orientale. Una posizione onorevole, ma fragilissima, perché domani Putin potrebbe mettere Varsavia al freddo, data la sua alta dipendenza dall’energia russa.

Chissà se la nuova posizione internazionale della Polonia la convincerà finalmente a liberare le proprie risorse energetiche interne. Un paese che siede sulla propria fortuna, e non fa nulla, aspettandosi di vivere sulla fortuna altrui. Un po’ come fa l’Italia.

 


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