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PERCHE’ EUROBOND, OMT E PERFINO QE A LUNGO TERMINE SONO IMPOSSIBILI NELLA UE. (spoiler “I greci non sono europei”)

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In questo momento l’Italia è sola. Purtroppo oltre ad esserlo è anche in mano ad una banda di “Sòle” che, incredibilmente, si affidano ad una “Solidarietà europea” ed all’aiuto di un’unione che nulla può, nulla vuole fare e nulla farà. Il maggior pericolo attuale per il nostro Paese non viene dall’assenza di aiuti europei, ma dalla perversione di una classe dirigente minuscola e fanatica nel proprio europeismo.

Eppure i segnali che ci indicano la strada del “Facciamo da noi” sono innumerevoli, chiari ormai. Gli Eurobond sono stati oggetto di una letterale derisione nei Paesi Bassi, ed abbiamo presentato diversi articoli della stampa nordica contro quel tipo di soluzione. Quindi, dato che l’europeismo è una droga i cui tossico dipendenti sono sempre alla ricerca di una nuova dose, un tizio impreparato ha diffuso la farlocca voce che l’utilizzo del MES condizionale (i 36 miliardi a tempo, solo per spese strettamente sanitarie, da remunerare e che al termine del loro utilizzo ci sottoporranno ad una stretta regolamentazione) porterebbe come “Omaggio” la OMT (oputright Monetary Transaction), cioè l’azione di acquisto dei titoli da parte della BCE. Una vera e propria palla colossale, perchè :

a) MES e BCE non sono collegate (per fortuna, se non non il PEPP, quello che ci permette di vendere dei titoli ora, non esisterebbe…);

b) che lo OMT andrebbe bene per la nostra situazione (falso, OMT è uno strumento mirato ai titoli a breve e per contrastare spinte di carattere speculativo, non di monetizzazione, e OMT è neutro dal putno di vista monetario, quindi inadatto ad una situazione di crisi generalizzata);

c) Se OMT fosse uno strumento così utile, perchè sarebbe stato sostituito dia cari programmi del QE, come il PEPP attuale , am prima il CSPP etc ?

Poi c’è una questione filosofica che impedirà , letteralmente a qualsiasi costo, che la BCE possa compiere unì’operazione mirata sui titoli di stato di un paese, questione che ha delle pesantissime ricadute legali

La Germania si è sempre riservata di poter sottoporre la legittimità dell’operato delle autorità europee alla propria corte costituzionale, e non ha fatto come noi che si siamo sottomessi completamente all’Unione. Il cinque maggio la Corte Costituzionale di Karlsruhe si pronuncerà sull’operazione PEPP, cioè sull’ultimo QE della BCE, nel quale si è pure superato il “Capital Key”, cioè il vincolo di comprare in proporzione alla partecipazione al capitale della BCE. Una decisione di approvazione della corte costituzionale è tutt’altro che sicura e per un semplice motivo: la BCE sta andando contro l’anima ed il sentimento più profondo della Germania.

Per capirlo possiamo rifarci ad una conferenza della scorsa fine di ottobre, riportata dal quotidiano economico tedesco Handelsblatt, quando ancora non eravamo arrivati al PEPP, in cui un gruppo di economisti e giuristi tedeschi si era radunato, sotto invito dell’associazione tedesca degli analisti finanziari, per analizzare l’operato dell’uscente Mario Draghi. I commenti dei presenti erano stati feroci, durissimi, spietati. Vi presentiamo un estratto:

Le cose si sono fatte ancora più dure quando i professori Christoph Degenhart di Lipsia, Stefan Homburg di Hannover e Markus Kerber di TU Berlino, noti avversari della BCE,  sono saliti sul podio. Homburg è un economista, gli altri due sono avvocati e hanno anche fortemente attaccato la Corte di giustizia europea, che aveva annullato i controversi acquisti di obbligazioni della BCE.

Un partecipante del pubblico ha chiesto se si può contrastare questa deriva storica (Della BCE). Questi   ha anche protestato contro il fatto che i politici monetari abbiano agito principalmente nell’interesse nazionale dei rispettivi paesi di origine.

Nel corso della discussione, Kerber ha proclamato che “i Greci” non erano realmente europei – e quindi non appartenevano all’UE. Kerber ha ricevuto supporto da Degenhart.

Il professore di legge ha parlato di “delimitare il mandato della BCE e di incoraggiare la Corte di giustizia europea”. L’economista Homburg, d’altra parte, ha dichiarato: “La BCE sta chiaramente violando il suo mandato, e questo è un tabù della politica e dei media”.

Ora quando ad una discussione accademico-scientifica non ci si fa dei problemi ad affermare che “I  greci non sono europei” possiamo capire che non c’è molto da sperare, o da aprire delle trattative. Probabilmente i greci potrebbero, e con maggior ragione , affermare che i tedeschi non sono europei, o meglio sarebbe più ovvio prendere atto che si appartiene a due Europe ben diverse, distinte, con culture e valori completamente diversi, e non si capisce che senso abbia forzarne l’Unione.


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