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Per la prima volta l’Arabia Saudita ammette ritardi nel suo piano Vision 2030

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Per la prima volta, l’Arabia Saudita riconosce che alcuni dei progetti del suo piano Vision 2030 per diversificare l’economia dal petrolio vengono ritardati per evitare pressioni sull’economia. Il problema è che la crescita recentemente sta latitando anche nella penisola.

Il Regno, primo esportatore mondiale di greggio, ha bisogno di più tempo per “costruire fabbriche e risorse umane sufficienti”, ha dichiarato giovedì a Bloomberg il ministro delle Finanze Mohammed Al Jadaan.  Del resto una crescita troppo rapida produrrebbe una spinta inflazionistica pericolosa per l’economia del Regno, soprattutto quando l’economia, legata al petrolio, rallenta.

“Il ritardo o piuttosto la proroga di alcuni progetti servirà all’economia”, ha aggiunto il ministro. “Ci sono strategie che sono state rinviate e strategie che saranno finanziate dopo il 2030”, ha detto Al Jadaan a Bloomberg senza specificare quali progetti sono stati rinviati.

L’economia dell’Arabia Saudita, il PIL,  si è ridotta nel terzo trimestre del 4,5% rispetto all’anno precedente, a causa del calo della produzione e delle attività petrolifere, ha dichiarato a fine ottobre l’Autorità generale di statistica del primo esportatore mondiale di greggio e come potete vedere dal seguente grafico:

Le stime flash dell’autorità hanno mostrato che il calo delle attività petrolifere ha trascinato l’economia verso il primo declino trimestrale dall’inizio del 2021.

All’inizio di quest’anno, il FMI ha dichiarato che l’economia dell’Arabia Saudita è destinata a rallentare notevolmente quest’anno rispetto alla crescita dell’8,7% dello scorso anno, a causa dei tagli alla produzione di petrolio che il primo esportatore di greggio al mondo sta attuando nel tentativo di “stabilizzare il mercato”.

Nella dichiarazione di bilancio per il 2024 pubblicata questa settimana, il ministero delle Finanze dell’Arabia Saudita ha dichiarato di aspettarsi un deficit di bilancio dell’1,9% del PIL per l’anno fiscale 2024.

Durante la prima metà del 2023, il prodotto interno delle attività petrolifere dell’Arabia Saudita è diminuito dell’1,3% a causa del taglio volontario della produzione di petrolio, ha dichiarato il ministero.

A causa dei tagli volontari alla produzione di petrolio, la crescita del PIL reale per l’anno fiscale 2023 dovrebbe essere solo dello 0,03%, grazie a un aumento del 5,9% delle attività non petrolifere, che poi sono proprio il cuore del progetto Vision 2030. 

Le stime iniziali per l’anno 2024 indicano una crescita del PIL reale del 4,4%, sempre trainata dalla crescita del PIL delle attività non petrolifere.

 


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