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Peggiora la penuria di carburante in Francia. Governo inizia a precettare i lavoratori

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Martedì la Francia ha dichiarato che avrebbe precettato i lavoratori essenziali per il deposito petrolifero francese della Exxon e ha minacciato di fare lo stesso per le raffinerie francesi della Total se le trattative non progrediranno. Questo ha peggiorato le relazioni sindacali tanto che anche i lavoratori della raffineria Total di Donges hanno deciso martedì di scioperare a partire da mercoledì, secondo il sindacato francese CGT.

Il primo ministro francese Elisabeth Borne ha dichiarato martedì che il governo avrebbe avviato il processo di richiamo del personale della ExxonMobil presso i suoi depositi petroliferi nel Paese, dopo che i colloqui tra la compagnia petrolifera e due sindacati, CGT e FO, si sono arenati. Il sindacato CFDT, tuttavia, è riuscito lunedì a raggiungere un accordo con la Exxon.

“Oggi alcuni sindacati, nonostante l’accordo, vogliono continuare gli scioperi e i blocchi, non possiamo accettarlo”, ha dichiarato Borne, secondo quanto riportato da Argus media.

Questi commenti hanno fatto seguito a quelli rilasciati nel fine settimana dal ministro dell’Energia del Paese, Agnes Pannier-Runacher, secondo cui ” il governo sta facendo del suo meglio per riportare la situazione alla normalità il prima possibile”, ma intanto la penuria di carburante si allarga, come indicato dalle mappe di penurie.mon-essence.fr, con 2800 stazioni completamente senza carburante e 1200 parzialmente a secco

I sindacati CGT e FO hanno proclamato settimane fa scioperi nelle raffinerie Total di Gonfreville da 246.900 bpd e Feyzin da 109.300 bpd, oltre che nell’impianto petrolchimico di Carling. Il FO Ora, la raffineria di Donges da 219.000 bpd della ExxonMobil si sta aggiungendo alla lista. Il sindacato FO ha scioperato anche nella raffineria di Fos-Sur-Mer da 235.000 bpd della Exxon e nella raffineria di Port Jerome da 270.000 bpd, ma lunedì il FO ha revocato lo sciopero, secondo Argus.

Anche se domani i lavoratori tornassero tutti a lavorare, cosa assai improbabile, ci vorrebbero ormai giorni per tornare alla normalità. Il tutto con un braccio di ferro che il governo non ha saputo scongiurare.


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