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Pasticcio austriaco: blocco per i non vaccinati (in alcune zone), ma chi controlla?

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L’Austria è alle prese con la quarta ondata, o, molto più banalmente , con il “Generale Inverno”, quindi cerca d’imporre regole più restrittive, ma lo fa con una certa confusione e dando l’impressione di andare a tentoni. Intanto i casi hanno raggiunto picchi pari allo scorso inverno, anche se i morti sono, fortunatamente, molti di meno. Non sarà che il Covid è stagionale e tutte le misure sono inutili?Lo chiedo per un amico…

Il presidente Schallemberg avrebbe affermato che presto i non vaccinati potranno uscire solo per la spesa dei beni essenziali, per il lavoro e per fare due passi, ma rimano molto fumoso come questo obbligo possa essere controllato. Il ministro della sanità  Wolfgang Mückstein  ha per ora affermato che da lunedì ci sarà la vaccinazione obbligatoria del personale sanitario. Inoltre ha parlato di misure di lockdown per i non vaccinati nell’Alta Austria e nel Salisburghese, ma non è stato in grado di chiarire se queste misure saranno estese anche a tutto il Paese. Inoltre nelle due regioni sopra citate vengono vietate le manifestazioni sino al sei dicembre, viene imposto l’obbligo di mascherine FFP2 all’esterno e quindi limiti alla somministrazione notturna e nei mercati. Un bel pasticcio, soprattutto perché i controlli non saranno facili.

Prima di tutto l’Austria ha una percentuale di vaccinati completi inferiore, ad esempio, all’Italia, quindi il famoso lockdown per tutti i non vaccinati rischia di essere un bel boomerang economico: solo circa il 67% della popolazione ha completato il ciclo e nessuno vuole rinunciare al 33 % di consumatori nel periodo natalizio dopo un inverno devastante. In secondo luogo gli austriaci vivono il controllo del G2 (cioè del certificato vaccinale o di guarigione) come un sopruso: i cittadini non vaccinati han detto piuttosto chiaramente di essere contrari ai controlli perché “Non siamo criminali”.  Consideriamo che i non vaccinati vengono soprattutto privati delle attività ludiche, non del lavoro, per cui le condizioni di cui si parla sono enormemente più lievi rispetto all’Italia.

Insomma un bel pastrocchio in cui si è cacciato il governo di coalizione, piuttosto contradditorio. Intanto sono iniziate, ad esempio a Linz, le manifestazioni contro le nuove misure:


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