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Panico in Germania: il COVID ha distrutto la scuola tedesca

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L’OCSE ha diffuso i dati dei test PISA Programme for International Student Assessment, che misurano la preparazione degli studenti di 15 anni con prove omogenee che ne permettono una comparazione mondiale.

In Italia non se ne è parlato, perché siamo abituati male, a non valutare più le prestazioni dei nostri studenti: cosa importa se conoscono i teoremi di Newton, oppure se sanno calcolare il volume della semisfera. I genitori difenderanno comunque i figli , anche se non sanno le nozioni di base. Ci sarebbe da fare un lungo discorso sui media di massa nostrani e sui modelli che mostrano ed esaltano, ma non vale la pena. In una nazione in cui la TV non parla che di “Vincoli esterni” e di competitività nessuno lega la conoscenza con la capacità di sviluppare l’economia o di attrarre investimenti o, appunto, di migliorare la competitività stessa. Però andiamo avanti.

Invece in Germania i dati degli ultimi test hanno fatto clamore, portando a infuocati articoli sui giornali, come Die Welt o Zeit, in cui si cercava una giustificazione al fatto che i risultati siano stati, francamente , deludenti, molto peggiori di quelli del 2018 in ogni settore. Mostriamoli:

I valori non sono solo più bassi del 2018 sia nella lettura, nella matematica e nelle scienze, cioè in tutte le materie rilevanti per il PISA, ma i dati sono anche i più bassi degli ultimi 22 anni, con unca caduta verticale nel periodo post covid.

Evidentemente il lockdown ha colpito duramente il sistema scolastico tedesco, danneggiando quella che era un’eccellenza assoluta. Anche il flusso di nuovi tedeschi non aiuta a migliorare la media. Il paese, da essere superiore alla media OCSE, ci si è adagiato

Come va l’Italia? Male, perché siamo al di sotto della media OCSE, malino, perché almeno non abbiamo avuto la caduta della Germania: scarsi erano i nostri studenti e scarsi sono rimasti.

La matematica non è il nostro forte, il che è un peccato, ma la capacità di lettura è migliorata e ha raggiunto la media, solo perché questa è precipitata. Anche qui avrei moltissimo da dire sulla qualità e sulle priorità dell’insegnamento in Italia, ma alla fine anche i docenti fanno quello che viene  loro detto.

L’indebitamente influirà sulla qualità dell’apprendimento? Come se la caverà il Giappone, con il 260% del rapporto debito/PIL?. Si comporta in questo modo:

Magari, oltre a Manga e Anime sarebbe bello importare un po’ di amore per la matematica e le scienze che in Giappone abbondano. Tra l’altro il COVID non ha lasciato nessuna traccia negli studenti del Sol Levante, che, al contrario, hanno visto migliorare le proprie capacità

E gli USA ? Questi mostrano un andamento un po’ particolare:

Il peggioramento, e significativo, del risultato è nella matematica, ma la capacità di lettura è migliorata, così come le conoscienze scientifiche.

Quindi la Germania è il paese in cui l’apprendimento ha risentito maggiormente del Covid. L’Italia va male, ma andava anche male prima, e magari sarebbe ora di mettere la conoscenza come obiettivo dell’istituzione scolastica, anche se questo non farà piacere a molti. Ci sono però paesi che non hanno risentito per niente del Covid, come il Giappone. Bisognerebbe prenderlo ad esempio.

 


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