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OPEC+: torna sul tavolo un tema che aveva rischiato di far saltare tutto

Il Kazakistan pare intenzionato a chiedere un aumento delle sue quote produttive. Dato che non è l’unico a voler produrre, a giugno rischia di partire un duro confronto commerciale nel cartello petrolifero

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Il Kazakistan ha risvegliato una questione estremamente divisiva all’interno del gruppo OPEC+ per quanto riguarda le quote di produzione di petrolio, cioè la distribuzione delle quote produttive fra i vari paesi.

Il Kazakistan ha dichiarato martedì di ritenere che dovrebbe essere autorizzato ad aumentare la sua produzione di greggio nel 2025, ha riferito Interfax, nonostante la sua appartenenza al gruppo che cerca di mantenere l’equilibrio nei mercati globali del greggio.

Il Ministero dell’Energia del Kazakistan ha dichiarato di non aver  ancora  richiesto un aumento dei livelli di produzione consentiti per il 2025, ma, evidentemente, vuole discutere il tema.

Il Kazakistan, in quanto membro del gruppo OPEC+, ha dichiarato il suo desiderio di pompare più petrolio in vista della riunione OPEC+ che si terrà il 1° giugno e prima della revisione della capacità produttiva dei membri. Si prevede che questa nuova suddivisione produttiva diventerà atttiva per la fine di giugno e che sarà utilizzata come linea di base per qualsiasi successivo taglio della produzione nel 2025.

Fonti anonime dell’OPEC+ hanno confermato che il tema di queste cifre di riferimento non sarà discusso nella riunione del 1° giugno, perché tutti i membri non saranno pronti per la discussione fino a un momento successivo, ma intanto il tema verrà posto sul tavolo.

Le cifre di riferimento del gruppo, che vengono utilizzate per suddividere i tagli alla produzione tra i suoi membri, sono state oggetto di dibattito negli ultimi anni, minacciando persino l’esistenza stessa del gruppo petrolifero.

L’estate scorsa, gli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato che non avrebbero aderito ai tagli di produzione volontari dell’OPEC e da anni sostengono che la loro linea di base è “ingiusta” e che dovrebbero essere autorizzati a pompare di più, poiché aumentano la loro capacità di produzione. Sono circolate voci che gli Emirati Arabi Uniti, terzo produttore dell’OPEC, potrebbero lasciare il gruppo se le linee di base non venissero modificate al rialzo, una mossa che potrebbe togliere all’OPEC il suo peso.

Nel giugno 2023, l’OPEC+ ha rivisto al rialzo la quota degli Emirati Arabi Uniti a 3,219 milioni di bpd per il 2024.

La compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti, Adnoc, ha rivisto la sua capacità massima di produzione di greggio sul suo sito web all’inizio di questo mese, in vista dell’incontro del 1 giugno, portandola a 4,85 milioni di bpd, e ha reso pubblici i suoi piani per aumentare la sua capacità di produzione a 5 milioni di bpd entro il 2027.

A gennaio  l’Angola ha lasciato OPEC+ proprio per poter espandere la propria produzione. La questione delle quote aveva scatenato una  guerra commerciale fra Arabia Saudita e russia successivamente risolta.


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