Economia
Petrolio, la scommessa di OPEC+: Aumento produzione confermata (Nonostante il crollo prezzi e la sfida Kazaka). Cosa succede ora?
OPEC+ continua ad aprire i rubinetti: altri 411.000 barili/giorno a luglio. Ufficialmente “mercato sano”, ma i prezzi crollano e il Kazakistan fa il ribelle. La strategia di Riad e Mosca.

Sabato l’OPEC+ ha concordato di aumentare la produzione di petrolio di luglio di 411.000 barili al giorno (bpd), lo stesso aumento registrato a maggio e giugno, mentre il gruppo dei paesi produttori di petrolio continua a ripristinare l’offerta più rapidamente di quanto previsto in precedenza. Una mossa che vi avevamo già anticipato.
Otto paesi dell’OPEC+ hanno aumentato la produzione più rapidamente del previsto da maggio, anche se l’offerta supplementare ha pesato sui prezzi. La strategia dei leader del gruppo, Arabia Saudita e Russia, mira in parte a punire gli alleati che producono in eccesso e a riconquistare quote di mercato, secondo quanto riportato da Reuters.
Gli otto paesi hanno concordato l’aumento di luglio in una riunione online sabato. Hanno anche discusso altre opzioni, ha detto un delegato dell’OPEC+. Venerdì, fonti vicine ai colloqui dell’OPEC+ avevano detto che si sarebbe potuto discutere un aumento più consistente.
In una dichiarazione rilasciata dopo la riunione, l’OPEC+ ha citato “le prospettive economiche globali stabili e gli attuali fondamentali di mercato sani, come riflesso nelle scorte di petrolio basse” come motivazione dell’aumento di luglio.
L’OPEC+ produce circa la metà del petrolio mondiale e comprende i membri dell’OPEC e i suoi alleati, come la Russia. Mentre gli otto paesi aumentano l’offerta, ad alcuni viene chiesto di moderare tali aumenti per compensare la sovrapproduzione dei mesi scorsi.
Giovedì il Kazakistan aveva dichiarato che non avrebbe tagliato la produzione, alimentando le speculazioni che l’OPEC+ potesse optare per un aumento superiore a 411.000 barili al giorno a luglio.
I prezzi del petrolio sono scesi al minimo degli ultimi quattro anni ad aprile, scendendo sotto i 60 dollari al barile dopo che l’OPEC+ ha annunciato di triplicare l’aumento della produzione a maggio e che i dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno sollevato preoccupazioni sulla debolezza dell’economia globale. Venerdì i prezzi hanno chiuso appena sotto i 63 dollari.
Secondo un sondaggio Reuters pubblicato venerdì, la domanda globale di petrolio dovrebbe crescere in media di 775.000 barili al giorno nel 2025, mentre l’Agenzia internazionale per l’energia, nelle sue ultime previsioni, ha previsto un aumento di 740.000 barili al giorno, quindi non molto lontano.
Gli aumenti della produzione dell’OPEC+ iniziati ad aprile mirano a ridurre di circa 2,2 milioni di barili al giorno i tagli volontari alla produzione degli otto membri. Altri due livelli di tagli dovrebbero rimanere in vigore fino alla fine del 2026. Intanto comunque i prezzi del petrolio erano in calo venerdì, in atesa di questo aumento di produzione, con il Brent al limite dei 62 dollari al barile.
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