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Oggi scoppiava la prima guerra internazionale combattuta dagli USA

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La guerra del 1812 1815 fu un capitolo secondario della grande tragedia delle guerre napoleoniche, ma ebbe questa curiosa carratteristica di presentare sul proscenio internazionale, per la prima volta, gli USA.

Dopo un periodo dai rapporti complessi  (la cosiddetta “Quasi guerra”) i rapporti fra USA e Francia si erano normalizzati per poi diventare ottimi quando Napoleone accettò di vendere agli US la Louisiana per 15 milioni di Dollari nel 1803, una tansazione che raddoppio il territorio degli USA. Al contrario i rapporti con il Regno Unito si erano irrigiditi progressivamente. Il trattato di Parigi, che aveva messo fine alla guerra di Indipendenza, non era chiaro in molti punti. Il Regno Unito fermava regolarmente le navi USA per ispezione e per arruolare a forza marinai di origine britannica e le conto sanzioni USA non funzionarono neppure allora.

Quindi il 18 giugno 1812 il presidente Madison dichiarò quella che fu conosciuta come la “Guerra del 1812”, che oppose il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America per quasi tre anni, dal giugno del 1812 al febbraio del 1815. Questa guerra può essere considerata come l’ultima guerra tra le due potenze atlantiche, che da allora divennero alleate, come la seconda guerra d’indipendenza degli Stati Uniti, che consolidarono la loro sovranità e il loro prestigio internazionale, e come il vero momento di nascita degli Stati Uniti, che si affermarono come una nazione unita e forte.

La guerra fu causata da una serie di motivi, tra cui le restrizioni commerciali imposte dai britannici ai mercanti statunitensi a causa della loro guerra contro la Francia napoleonica, la pratica della Royal Navy di arruolare con la forza i marinai statunitensi nelle sue file, il sostegno britannico ai nativi americani che si opponevano all’espansione statunitense verso ovest, e le ambizioni territoriali degli Stati Uniti sul Canada, colonia britannica.

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La guerra fu combattuta su diversi fronti: sul territorio statunitense e canadese, sulle acque dell’Atlantico e del Pacifico, e nei Caraibi. La guerra vide alcuni momenti drammatici, come l’incendio di Washington da parte dei britannici nel 1814, la vittoria navale statunitense sul lago Erie nel 1813, la resistenza eroica dei canadesi a Queenston Heights nel 1812, e la battaglia di New Orleans nel 1815, dove il generale Andrew Jackson sconfisse i britannici dopo la firma del trattato di pace.

Durante la guerra la città di Baltimora venne attaccata dai britannici e, in quell’occasione, il poeta Francis Scott Key, che assistette  al bombardamento delle fortificazione, scrisse il poema “Defence of Fort McHenry,”  che poi divennero le parole dell’inno “The Star-Spangled Banner,”

Nella stessa guerra servi la USS Constitution, na più antica nave militare ancora in servizio, che combatté e vinse contro la fregata Guerrere, catturandola.

La guerra si concluse con il trattato di Gand, firmato il 24 dicembre 1814 ed entrato in vigore il 17 febbraio 1815, ma dopo la firma del trattato di pace si combatté ancora la battaglia di New Orleans, che vide una vittoria americana con l’emergere della figura del futuro presidente Jackson.

Il trattato stabilì lo status quo ante bellum, cioè il ritorno alla situazione precedente alla guerra, senza modifiche territoriali o concessioni commerciali. Tuttavia, la guerra ebbe importanti conseguenze politiche e culturali per entrambe le parti: il Regno Unito riconobbe definitivamente l’indipendenza degli Stati Uniti e rinunciò a interferire nei loro affari interni; gli Stati Uniti svilupparono un forte senso di nazionalismo e di orgoglio patriottico; il Canada si consolidò come una comunità distinta dal vicino meridionale; i nativi americani persero gran parte del loro potere e delle loro terre; e la schiavitù negli Stati Uniti fu rafforzata dalla crescita economica dovuta alla guerra.


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