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Nuova crisi dei titoli legati ai mutui: 400 miliardi in ballo, e le banche ci sono in mezzo

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Esiste una bomba, più o meno sempre la stessa di 15 anni fa, che si aggira attorno ai mercati finanziari USA e, soprattutto, al sistema bancario statunitense: i titoli legati a proprietà commerciali (Commercial Real Estate Bonds, CRE). Questo tipo di titoli viene suddiviso in diverse classi a seconda della qualità dei crediti alle spalle (AAA, BBB etc) e a seconda degli investimenti effettuati, se maggiormente in immobiliare commerciale o hotel o in abitazioni.

Abbiamo una tranche in particolare che, comprendendo debiti del tipo BBB- e legati soprattutto ad attività commerciali-hotelerie, è più rischioso degli altri. Si tratta della tranche 15 del CMBX che, come possiamo vedere, sta precipitando nelle quotazioni, come notato da Zerohedge:

Nello stesso tempo comunque anche le altre tranche di titoli legati a beni immobiliari sono in caduta libera

Perchè questo andamento costituisce un problema per il sistema bancario? Perchè, come nota Morgan Stanley, la proprietà di questi titoli è in buona parte del sistema bancario che, anzi, negli ultimi anni ha aumentato la propria quota di possesso di questi titoli

Si tratta di 2,5 miliardi di dollari in titoli che scadranno da quest’anno al 2027. Una cifra enorme che per oltre il 50% viene a ricadere sul sistema bancario. Con le quotazioni in calo le banche non hanno altra possibilità che detenere i titoli sino a scadenza, perché venderli sarebbe un vero e proprio bagno di sangue. Nello stesso tempo, con i tassi crescenti e il rischio di non essere ripagati, soprattutto per i titoli legati a mutui a tasso variabile, è molto elevato perché molte tranche hanno bassa qualità. Quindi c’è una bella bomba che pesa per 400 miliardi per il 2023, ma 2500 se includiamo i prossimi 4 , che rischia di  causare dei danni devastanti al sistema finanziario e creditizio.

Siamo tornati al 20007-08?

 

 


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