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Nel 2023 le esportazioni di gas russo in Europa via gasdotto si sono più che dimezzate

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Le esportazioni di gas naturale via gasdotto di Gazprom verso l’Europa sono crollate del 55,6% nel 2023, dopo che la Russia ha interrotto le forniture a diversi paesi dell’UE e Nord Stream è saltato nel Mar Baltico alla fine del 2022. Cioè si sono più che dimezzate.

I volumi giornalieri di gas russo via gasdotto verso l’Europa sono crollati a 77,6 milioni di metri cubi nel 2023 da 174,8 milioni di metri cubi nel 2022, secondo le stime di Reuters basate sui dati del gruppo europeo di trasporto del gas Entsog e sui rapporti giornalieri di Gazprom sul transito attraverso l’Ucraina.
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, Gazprom ha smesso di pubblicare i dati relativi alle sue esportazioni di gas naturale in Europa attraverso i gasdotti, ma i dati sono recuperabili dal gas giunto in Europa.

Gazprom ha registrato un forte calo dell’utile netto per la prima metà del 2023, in quanto le forniture all’Europa sono crollate rispetto allo stesso periodo del 2022, quando la Russia forniva ancora gas via gasdotto ai suoi clienti europei.

Il forte calo delle forniture di gas di Gazprom ai principali clienti è dovuto all’interruzione delle esportazioni di gas russo tramite gasdotto a quasi tutti i paesi europei. Alcune settimane dopo l’invasione russa dell’Ucraina all’inizio del 2022, la Russia ha interrotto le forniture a Polonia, Bulgaria e Finlandia.

Poi Gazprom ha iniziato a ridurre le forniture attraverso il gasdotto Nord Stream verso la Germania nel giugno 2022, adducendo l’impossibilità di effettuare la manutenzione delle turbine a gas fuori dalla Russia a causa delle sanzioni occidentali contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina. Questo avveniva settimane prima del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream alla fine di settembre 2022, che ha chiuso definitivamente tutte le rotte del gas russo verso la Germania.

Prima della guerra in Ucraina, la Russia forniva circa un terzo di tutto il gas all’Europa. La Cina è diventata una destinazione prioritaria per Gazprom dopo la rottura con l’Europa.

L’anno scorso, l’amministratore delegato di Gazprom, Alexey Miller, ha dichiarato che la Russia potrebbe presto fornire alla Cina volumi di gas paragonabili a quelli che Mosca inviava all’Europa occidentale prima dell’invasione dell’Ucraina.

Gli analisti dubitano che la Russia possa aumentare i volumi verso la Cina a tali livelli per almeno altri sette anni, sia per la mancanza di infrastrutture, sia perché Pechino non ama la dipendenza da una sola fonte, come fece all’epoca la Germania. Comunque molto gas naturale russo ora viaggia per il mondo sotto forma di gas naturale liquefatto.


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