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Euro crisis

MODELLO TEDESCO DI ECONOMIA, IL MENO PRODUTTIVO MAI ESISTITO AL MONDO

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Da sempre il modello di riferimento per il PD è la Germania, nazione che viene ritenuta la PIU’ PRODUTTIVA di tutti i paesi di riferimento, in particolar modo in Europa.

Ma è vera questa cosa? Ovviamente no!

Oggi, al termine dell’articolo, grazie a questo studio:

AAA

vi mostrerò davvero chi è più produttivo e più competitivo al mondo, settore per settore.

Però facciamo un passo indietro, perché dobbiamo concentrarci sull’apprendimento di alcune nozioni tecniche, dobbiamo tornare su un concetto fondamentale: il PIL secondo la SUPPLY-SIDE.

La formula oramai la conosciamo:

PIL LATO OFFERTA

sappiamo benissimo che la prima parte rappresenta due variabili di crescita:

– accumulo di capitale (K)

– contributo del lavoro (L)

ed entrambi si suddividono il valore aggiunto della nazione (VAM) in base a due percentuali, denominati coefficienti:

– alfa per il lavoro = 65% (nei periodi normali);

1-alfa per il capitale =35% (nei periodi normali),

oggi la proporzione è sbilanciata sul 77% a 23% causa:

– caduta fatturati aziendali e

– rigidità dei salari verso il basso.

 

Attenzione, entrambi, comunque, ci parlano della crescita solo come fase di ACCUMULO (di capitale o di unità lavorative). Ecco come è andata dal 1960 al 2005:

ECONOMIC GROWTH GERMANY

 

A livello di ACCUMULO DI CAPITALE, i tedeschi sono passati:

– DA UNA CRESCITA DEL 2.71% ANNUO NEGLI ANNI 60 A

– UNA CRESCITA DI 0,50% ANNUO NEL DECENNIO 1995-2005;

 

Ma ripeto, questa non rappresenta crescita da produttività, bensì solamente da ammontare degli investimenti effettuati (che saranno maggiori o minori a seconda del valore di 1-alfa e di quanto questo soddisfi gli industriali).

La vera componente che esprime la PRODUTTIVITA’ giace invece nella seconda parte della formula del Pil nella Supply-Side, parte detta:

TOTAL FACTOR PRODUCTIVITY

Bene, qui il contributo è di duplice natura:

1) CONTRIBUTO DELL’EFFICIENZA (cioè della capacità maggiore o minore di saturazione delle risorse disponibili e di eliminazione dei tempi morti ecc. ecc., qui rientrano le metodologie che il Management insegna, es. la Lean Factor, il Just in Time ecc. ecc.)

2) CONTRIBUTO DELLA TECNOLOGIA, cioè del salto tecnologico che il fronte dell’innovazione consente di fare.

Bene, mentre sub 1) sono maggiormente efficienti le aziende che riescono a RIORGANIZZARE la produzione con la logica del BUSINESS PROCESS REENGINEERING (ovvero dell’eliminazione dei tempi morti: ridurre le unità di ora uomo per gli avviamenti dei macchinari, per la loro alimentazione con  scorte a bordo macchina, ecc.), la seconda delle condizioni consente di essere maggiormente competitivi a coloro che opera il BREAKTHROUGH TECNOLOGICO (il salto tecnologico che si ha adottando le tecnologie di frontiera).

Per esempio, se nel caso della stampa tipografica di Packaging per il settore dei dentifrici la macchina tecnologicamente più avanzata fosse una macchina formato cm 120 x cm 160 a 8 colori con una stazione finale che (ad esempio) stende la vernice lucida che impreziosisce la confezione del dentifricio, quella è LA FRONTIERA TECNOLOGICA.

Ogni macchinario che NON ha quelle medesime caratteristiche NON CONTRIBUISCE ALLA PRODUTTIVITA’ delle aziende, del settore e, quindi, della nazione.

Detto questo, dobbiamo allora verificare, settore per settore, quale nazione è in possesso della FRONTIERA TECNOLOGICA del momento, perché significa che quella è la nazione PIU’ PRODUTTIVA AL MONDO IN QUEL DATO SETTORE.

 

NAZIONI IN POSSESSO DELLA FRONTIERA TECNOLOGICA

(IL PIU’ ALTO TFP PER SETTORE)

 

TFP COUNTRIES HITH HIGH LEVEL

AAAAATTENZIONEEEEEEEEEEEEEEEEEEE………….

CLAAAAAAAAAAAAAMOROSOOOOOOOOOO…………

LA GERMANIA NON HA E NON AVEVA, IN PASSATO, UN SOLO SETTORE IN CUI LA FRONTIERA TECNOLOGICA (DA CUI DERIVA LA VERA PRODUTTIVITA’) FOSSE IN SUO POSSESSO.

In effetti, lo stesso importantissimo studio della UE sulla TFP segnala un enorme calo della medesima per i tedeschi a partire dagli anni 60:

GERMANIA TFP

con un ruolo determinante giocato dal CONTRIBUTO DELLA TECNOLOGIA (appunto, la ccdd FRONTIERA DELLA TECNOLOGIA):

TFP DECOMPOSIZIONE GERMANIA TECNOLOGIA

NO FU L’ITALIA AD AVER PERSO 30 ANNI DI MANCATE RIFORME, NO NO, FURONO I TEDESCHI A PERDERE 30 ANNI DI INVESTIMENTI CHE FECERO CROLLARE LA LORO TOTAL FACTOR PRODUCTIVITY DAL 1970 AL 2000!

E allora l’Italia?

PER L’ITALIA SI POTEVA DAVVERO PARLARE DI ALTISSIMA CAPACITA’ COMPETITIVA DELLA PROPRIA INDUSTRIA.

Peccato che, dopo la rivalutazione della lira del 1996 e la successiva adesione all’euro, in un decennio NON UN SOLO SETTORE VEDE PIU’ L’ITALIA DOMINARE I MERCATI CON TECNOLOGIE DI FRONTIERA.

Nessun settore vede più l’Italia in posizione di leader tecnologico, di leader di mercato, di leader di produttività!

In pratica, adottando l’iter operativo tedesco, decidiamo di concentrarci non sulla produttività vera ma esclusivamente sulla prima metà dell’equazione della SUPPLY-SIDE. Tale prima parte, in buona sostanza, ragionare solo in termini redistributivi, ovvero quanto si assegna come valore ad alfa (remunerazione del lavoro) e quanto al suo complemento all’unità (remunerazione del capitale).

 

ANCORA CONVINTI CHE IL MODELLO PIU’ PRODUTTIVO E COMPETITIVO AL MONDO SIA IL MODELLO TEDESCO?

Io fossi in voi non lo sarei!

 

Maurizio Gustinicchi

Economia5Stelle

GUSTI E IL PROF 2


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