“Mi son dovuta svegliare alle sei per essere qui in parlamento alle otto”. Lo dirò a mio padre che si è svegliato per quarant’anni all’una

I parlamentari italiani giustamente si lamentano perché devono fare delle levatacce incredibili, povere stelle. Qualche volta devono svegliarsi alle sei per fae il loro lavoro, leggere gli emendamenti ed essere pronti a discutere gli emendamenti in parlamento, cioè per fare il proprio lavoro. Ha fatto notare la dura levataccia la deputata Elisabetta Piccolotti in Parlamento dell’Alleanza Verdi e Sinistra, moglie del deputato Fratoianni. Ecco la sua giusta lamentela

Del resto per 5 mila euro circa mensili netti (netti, lordi sono oltre 10 mila), mi sembra uno sforzo eccessivo, la sveglia alle sei di mattina.

Devo far vedere questo video a mio padre che, per 55 anni, si è svegliato all’una di notte: faceva il panettiere, lavorava fino all’una di giorno, prima per se e la propria famiglia, poi per aiutare a pagare anche gli stipendi ai suoi dipendenti che non sono mia stati licenziati in 50 anni.

Mio padre non credo abbia mai preso, se non per brevi periodi, 5 mila euro al mese netti, pari a 10 milioni del vecchio conio in lire circa. Non ho mai sentito mio padre lamentarsi per la levataccia, anzi mi diceva che “Almeno d’estate di notte fa fresco”.

Però mio padre non era un deputato dei Verdi Sinistra, quindi non aveva diritto al “Mugugno”.

Chissà cosa poi ne pensano i milioni di turnisti in Italia, dalle OS, alle infermiere agli operi metalmeccanici. Chissà che ne pensano i lavoratori della logistica che si svegliano ben prima delle sei, e per un tozzo di pane. Potremmo chiedere un parere, da sinistra…

Comunque se l’On. Piccolotti trova eccessivamente provante il mestiere del politico può sempre dare le dimissioni e provare a lavorare come panettiere o la OS o la lavoratrice nella logistica. Sarà per lei una vera scoperta: esistono ore prima delle sei di mattina. Comprenderà anche molto meglio il mondo del lavoro ..

Viva l’Italia