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Macron: la sua strategia e perché è avviato a una probabile sconfitta

Macron ha esplicitato la sua strategia verso la Russia in una intervista televisiva. Una presa di posizione ambiziosa, ma anche irrealistica, al limite della fantascienza

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Emmanuel Macron
Emmanuel Macron

Negli ultimi due giorni, tramite un articolo su Le Monde e un’intervista ieri sera a TF1 e France 2, il presidente francese Macron ha ben chiarito il suo punto di vista sul conflitto in Ucraina, la Russia e l’intervento francese sul campo. Nello stesso tempo però questo chiarimento mette anche in evidenza le debolezze estreme di questa strategia e perché questa rischia di terminare con l’isolamento francese e con uno scacco clamoroso.

Cosa ha detto Macron e qual’è la sua posizione

La posizione di Macron è stata espressa in questo articolo di Le Monde e in questa intervista del presidente, praticamente a reti unifica.  Per semplificare andrò per punto, sperando di essere comunque chiaro e completo.

  • Prima di tutto è dovere del presidente della Repubblica francese garantire la sicurezza della Francia e dei francesi, e quello che decido è da vedere in questa ottica come “mio obbligo istituzionale”.
  • Putin, con l’attacco all’Ucraina, ha superato i limiti del diritto internazionale.
  • Non c’è nessuna sicurezza che la Russia si venga a fermare a questo attacco;
  • La sconfitta dell’ucraina metterebbe in pericolo la sicurezza dei francesi, perché non c’è nessuna sicurezza che Putin si fermerebbe a questa missione
  • La pace durevole può esserci solo con il ripristino dei confini internazionalmente riconosciuti, quindi quelli dell’Ucraina del 2014, tranne che gli ucraini non decidano diversamente;
  • Quindi non possiamo permettere la vittoria della Russia di Putin, perché questo segnerebbe un grave colpo alla sicurezza dei francesi che ricadrebbe sulla vita dei francesi stessi, e il presidente ha il dovere di impedirlo;
  • Per evitarlo la dissuasione deve essere efficace e credibile. Per questo la Francia ha già da due anni aumentato il proprio budget per la difesa per prepararsi alla situazione ;
  • Ci sono missioni civili (cioè di polizia) per la sicurezza delle frontiere con la Bielorussia, e della Moldavia e parteciperemo alle missioni civili di sminamento in Ucraina.
  • Per essere credibili è necessario ripristinare l'”Incertezza strategica”, cioè non dare per certa qualla che sarà la risposta della Francia alle azioni della Russia. Questo significa che la Francia deve essere pronta, come già detto, ad agire in qualsiasi modo, anche con mezzi  militari;
  • Però la Russia di Putin per ora non è un nemico, ma un avversario. Non c’è una guerra in corso con la Russia.
  • Il discorso dei soldati in Ucraina e tante altre notizie sono frutto della disinformazione filorussa. Qui Macron fa un’accusa precisa e molto grave: il discorso sulla presenza eventuale di soldati francesi in Ucraina sorge dopo che il tema è stato posto dal presidente slovacco “Filorusso”, Fico;
  • La Francia è in una economia di guerra per evitare di far vincere Putin;
  • Macron avrebbe chiesto fin dal 2022 all’industria di prepararsi a questa economia di guerra, di produrre di più quello che è necessario per un’economia di guerra. Per questo si creeranno nuove strutture di produzione,, anche con gli alleati. Però allo stato attuale, kfa notare un giornalista, non si sono visti i risultati di questo sforzo.
  • L’approvazione del parlamento francese, ottenuta, all’accordo con l’Ucraina è “Scegliere la sconfitta”, attaccando quindi il PCF, la France Insoumise che hanno votato contro e il RN che si è astenuto;

Perché la strategia di Macron non avrà vita facile e porterà a gravi problemi per la Francia e non solo

La strategia messa in campo da Macron ha diversi punti deboli, anzi appare basata su un distacco dalla realtà che rischia di portare all’isolamento della Francia e al suo fallimento.

  • Dal punto di vista internazionale la posizione cos’ì interventista francese è appoggiata da pochi paesi, e secondari. Al massimo la Gran Bretagna può avere una posizione simile, ma sull’incertezza strategica si è tenuta in una posizione può cauta. Paesi Bassi e Repubbliche baltiche hanno una posizione compatibile, ma assieme siamo a  neppure 20 milioni di abitanti. Troppo poco per pesare. Gli USA sono legati a una confusione di Biden e una franca opposizione di Trump.
  • Dal punto di vista europeo  c’è solo confusione. La Germania, il principale alleato, non è affidabile. Basta vedere la discussione parlamentare sull’invio dei missili Taurus per capire che Berlino ha poche idee, confuse e che contraddicono proprio l’incertezza strategica che vorrebbe essere centrale nella strategia di Macron. L’Italia non ha voglia di farsi coinvolgere in fronti lontani. Inoltre l’arroganza francese vista proprio nella citazione inutile e inopportuna del presidente slovacco Fico, e vista anche nei rapporti con l’Italia, non favorisce la creazione di una coalizione coesa. Macron è proprio il politico meno adatto, per caratteristiche personali, a questa finalità;
  • Dal punto di vista interno l’uso polemico dell”arma politica ucraina nei confronti di Rassemblement National, che rappresenta un terzo dei francesi, e della France Insoumise, che ne rappresenta un altro 15%, mostra come in realtà il fronte interno non sia unito e, come esattamente succede nella politica europea, Macron sia la persona meno adatta alla creazione di un fronte unito. In una situazione di “quasi guerra” annunciata da Macron ci si aspetterebbe, se non un governo di larghe intese, almeno uno che consultasse con continuità le opposizioni, soprattutto quando queste sono quasi maggioritarie nel paese. Però questo richiede un politico di caratura diversa dal francese e di un po’ di umiltà, parola che non è presente nel dizionario macroniano;
  • Passando all’economia, la mobilitazione di “Economia di guerra” non si vede. Anzi la stessa Francia si culla nelle demagogie ambientalisti che sono le nemiche dell’industria e quindi dell’arma principale in un eventuale confronto ad alta  intensità della guerra moderna. Si approvano norme anti-economiche e anti -industriali, inseguendo il “Net zero”, e poi si pensa di poter costruire cannoni e carri armati. Il parlamento europeo approva “Casa green” e “Legge natura” che sono l’opposto di una economia di guerra. Bisognerà scegliere, prima o poi, se deindustrializzarsi o reindustrializzarsi, e Macron su questo è contraddittorio e confuso, ormai da anni.
  • Il giornalista ha fatto notare nell’intervista che la Francia produce 100 proiettili d’artiglieria al giorno, quanti ne usano al fronte forse in 10 minuti. Macron ha parlato di investimenti, raddoppi di budget etc, ma, alla fine , dove sono i carri armati francesi?

Il problema di creare, come vuole Macron, una situazione di “Incertezza strategica” è che la controparte potrebbe essere abbastanza Disinvolta da voler vedere il bluff e capire fino a che punto questa incertezza può arrivare. Se un giorno Putin volesse veramente capire quante divisioni può mettere in campo Parigi, ad esempio intensificando l’intervendo in Ucraina o aprendo un nuovo fronte li o altrove, macron dovrebbe rispondere e rendere “certa” l'”incertezza” e scoprendo che, magari, il sistema industriale francese non è più quello dell’epoca di De Gaulle, ma è quello del 1939, o forse perfino peggio.


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