Attualità
Luglio conferma una pericolosa situazione di deflazione
L’ISTAT conferma, se fosse necessario, che la situazione deflazionistica permane in Italia.
La rilevazione dell’Indice dei prezzi per l’intera collettività ha dato una rilevazione per il mese di luglio pari a -0,1%, contro la pari rilevazione del mese di giugno pari a+0,2%. Il tendenziale annuo è pari a +0,2%.
Passando ad una analisi settoriale vediamo come sono calati i prezzi dei beni energetici, sia regolamentati (-0,8%) sia non regolamentati (-0,5%), mentre per quanto riguarda frutta (-*8,1%) e vegetali freschi (-7,2%) il calo è dovuto anche a fattori stagionali, mentre i trasporti hanno visto un aumento dello 1,9%.
L’indice dei costi per l’alimentazione , la persona e la casa cala dello 0,9 % su base mensile , mentre cresce dello 0,7% su base annua, mentre l’indice dei costi per famiglie di operai ed impiegati è pari a -0,1%.
Facendo una valutazione con un’ottica più alta abbiamo che il livello dei costi è tornato a quello dell’agosto 2014 (107.7). Il lieve movimento inflazionistico di inizio anno è finito.
Traiamo le conseguenze da questo mare di dati:
a) la deflazione energetica sta diminuendo, dato che i prezzi delle materie prime petrolifere ed energetici ormai non hanno più i movimenti accentuati.
b) al contrario prosegue la deflazione delle produzioni nazionali. A spingere al ribasso i prezzi delle produzioni agricole non sono solo “fattori stagionali”, ma anche un problema di domanda inesistente, a fronte del perdurare delle sanzioni russe verso le nostre produzioni agricole.
c) I consumi non solo non decollano, ma proprio non si muovono, e questa è la causa del gelo inflazionistico. Questo gelo è una pessima notizia per il nostro debito pubblico. L’enorme debito pubblico italiano può essere riassorbito o comunque tollerato solo in una situazione di crescita elevata o di inflazione significativa, fattori che mancano completamente. A fronte di questi dati le parole del MEF sulla sostenibilità del debito, purtroppo, sono a 0. O si cresce, e non a tassi dello zero virgola qualcosa, o si crea inflazione, o entrambe, oppure è solo questione di tempo prima che i creditori bussino alla porta. Mai il rapporto debito/pil è stato così alto da oltre un secolo….
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