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Crisi

L’UE, PROBLEMA COMPLESSO ED INSOLUBILE

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Uno dei più importanti problemi comunitari del momento è la designazione del nuovo Presidente della Commissione Europea. Jean-Claude Juncker o un altro? E perché? E quali le conseguenze sul presente e sul futuro dell’Unione Europea? A queste domande dubitiamo che ci sia un italiano su cento capace di dare risposte motivate. I dati in base ai quali si dovrebbe emettere un giudizio sono molto poco noti al grande pubblico ed anche alla maggior parte dei giornalisti. Per non dire che parecchi dubbi nutriamo anche riguardo ai politici.

L’ignoranza è un limite di cui vergognarsi, a patto che la materia sia facile da studiare. L’Unione Europea invece è così difficile da capire, tecnicamente, che al riguardo quasi tutti brancoliamo nel buio. Inclusi i governanti. Ne è prova che, pur vivendo una gravissima crisi economica che dura da anni, nessuno è riuscito a dare un colpo alla barra del timone. E infatti la nave va stancamente avanti, senza cambiare direzione e continuando ad imbarcare acqua.

Quando un problema appare insieme complesso ed insolubile, spesso si sta trascurando un dato essenziale, a monte. Un buon esempio è l’Alitalia. Sono anni ed anni che questa impresa è economicamente negativa. Sono anni ed anni che si cerca di salvarla contorcendosi; negoziando alleanze; immettendo nelle casse denaro fresco; provando a ristrutturarla e cambiando dirigenti. Il lettore medio ha perso da molto tempo il conto degli sforzi fatti per farla galleggiare e delle spese accollate al contribuente. E infine si è arrivati alla situazione presente: l’Alitalia è antieconomica, bisognerebbe ristrutturarla, ci vorrebbe denaro fresco e non si sa se basterà. Cioè siamo al punto di partenza. Il problema appare complesso ed insolubile: ma è proprio così?

Forse no. Andando a monte, si può dire semplicemente: l’Alitalia è un’impresa che, per come è organizzata, non può che fallire. Per conseguenza l’unica opzione è lasciarla al suo destino: o si risana da sé o scompare. Cercare di salvarla senza cambiarla radicalmente è stupido come cercare d’insegnare a nuotare a una locomotiva a vapore. Del resto che ci sia o che non ci sia, non mancheranno certo le linee aeree, in Italia. Il Belgio non produce automobili, forse che i belgi vanno tutti a piedi?

Lo stesso per quanto riguarda l’Unione Europea. I problemi – come sempre complessi ed insolubili – sono: come conciliare lo sviluppo delle varie economie, soprattutto all’interno dell’area euro? Come armonizzare le diverse legislazioni? Come arrivare a parlare con una voce sola nell’ambito internazionale? Con quale sistema prendere le decisioni comunitarie? Quale politica di difesa comune adottare? Quale potere attribuire a questo o quell’organo dell’Unione? Un’infinità di nodi cui tuttavia si può dare – come per l’Alitalia – una risposta risolutiva.

Come si sa, in qualunque Stato il governo media fra le esigenze e i diritti delle varie parti del territorio. In una regione può prelevare, col fisco, più risorse di quanto poi fornisca in beni e servizi, mentre in un’altra regione, che reputa più bisognosa e sfavorita, può fornire più beni e servizi di quanto non riceva come gettito. E naturalmente una simile operazione, che può risultare gradita alla regione più povera, non può che essere sgradita alla regione più ricca. La beneficenza è una cosa bellissima quando è fatta a spese altrui. Ma lo Stato può permettersi cose del genere solo perché dispone della forza. Se invece la decisione di versare un contributo economico alla Sicilia dipendesse da un referendum in Lombardia, si può star sicuri che la percentuale dei “no” si avvicinerebbe al 100%. C’è un intero partito, la Lega Nord, che vive di questo. Dunque, in tanto si può avere una struttura comune – fiscale, economica, giuridica – in quanto ci sia un governo centrale che può imporre le proprie decisioni con la forza. Ora, dal momento che l’Unione Europea non ha questa struttura e dal momento che le sue singole parti conservano abbastanza sovranità per opporsi alle decisioni centrali, il problema appare insolubile soltanto perché si sono poste le premesse sbagliate.

In anni lontani si sarebbe dovuto decidere se costituire gli Stati Uniti d’Europa, o se lasciare tutto com’era. Magari con una opportuna Zollverein, unione doganale che permettesse la circolazione delle merci senza dazi, ma nulla di più. Si è voluto far trottare un ircocervo e il risultato è una situazione negativa e incomprensibile.

Dobbiamo tutti rassicurarci, dunque. Non siamo particolarmente ignoranti o particolarmente imbecilli: è il problema che è mal posto. Neanche ad un uomo intelligente si può chiedere di costruire un triangolo con quattro lati: egli può soltanto comprende che il tentativo è inutile.

Gianni Pardo, pardo.ilcannocchiale.it

7 giugno 2014

 


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