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L’Ucraina ora NON sta vincendo la guerra nel Donbass. Il rullo compressore russo non si ferma

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Caro presidente Von Del Leyen, cari G7: come sempre voi utilizzate parole che non sono una rappresentazione della realtà, ma che si crogiolano in un una narrazione falsa.

In questo momento l’Ucraina non sta vincendo la battaglia nel Donbass. Sta resistendo, ma corre il rischio di vedere una parte rilevante del proprio esercito insaccato a Sjevjerdonesk e Lysycansk, in una lenta morsa russa che rischia di ripetere, ingrandita, la situazione creata a Mariupol.

A dirlo sono gli stessi ucraini. Basta seguire un video come questo, di un canale ucraino, con posizione filo ucraina, che spiega bene la situazione. Ecco l’area degli scontri, dove i russi hanno imparato che la concentrazione delle forze su aree limitate paga, soprattutto quando non c’è da temere troppo l’aviazione avversaria. Ecco l’area di azione

Ecco i due lati della tenaglia che sta stringendo l’esercito ucraino e ha già messo in pericolo, se non tagliato, la maggiore via di approvvigionamento verso Sjevjerdonesk e Lysycansk.

Gli ucraini hanno due possibilità in questo momento, una cattiva e una peggiore:

  • Quella cattiva è quella di sganciarsi e riposizionarsi oltre il Donesk, il che significherebbe lasciare Sjevjerdonesk e Lysycansk ai russi e permettere loro di cantare vittoria, ma ricollocandosi in posizioni molto più forti. Solo che sganciarsi in una situazione del genere non è semplice. A Caporetto l’esercito italiano ci riuscì, ma sacrificando un’intera armata;
  • Quella peggiore sarebbe rafforzare le forze nella sacca e cercare di impedirne la chiusura iniziando una difficile guerra di attrito, con forti possibilità di essere definitivamente insaccati, e dopo?

Le offensive russe ora ricordano molto quelle di Brusilov contro gli austro ungarici nella Grande Guerra. Si avanza con la superiorità dei mezzi e del numero di uomini, come, appunto, un rullo compressore, puntando su una fortissima superiorità locale, mentre gli ucraini sono costretti a distribuire le forze su spazi più grandi. Le armi fornite dagli USA e dalla NATO saranno pure importanti, ma sono secondarie senza controllo sicuro dell’aria, che permetterebbe di rompere la concentrazione dei russi. Tutto avviene non con grandi battaglia, ma con piccoli scontri, un passo per volta, e comunque questo non significa che siano meno sanguinosi.

Questa situazione complessa potrebbe essere dietro le ultime disponibilità di Zelensky a incontrare direttamente Putin per trattare.

Ovviamente una battaglia non è la guerra, che probabilmente finirà con una trattativa. Niente vittorie totali, quelle di cui parlano la Von Der Leyen o Biden. Potremmo parafrasare una famosa frase di Stalin: “quante divisioni corazzate ha la Commissione Europea”, e soprattutto, quante ne ha disposte ad essere utilizzate. Zero. Quindi, anche se non con facilità, la Russia avrà ragione dell’Ucraina nel Donbass.

 

 


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