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L’ondata di freddo sta mangiandosi le scorte di gas naturale europee

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Il perdurare di un’ondata di freddo in tutta Europa, come avevamo già sottolineato all’inizio del mese, ha portato a un aumento dei prezzi dell’energia e a una riduzione delle scorte di gas naturale.

Dal primo dicembre si era previsto l’arrivo di un fenomeno invernale chiamato “blocco della Groenlandia”, che avrebbe riversato aria fredda artica sull’Europa nella prima metà del mese.

Secondo le ultime previsioni di Bloomberg, le temperature medie nell’Europa nord-occidentale dovrebbero continuare a scendere ben al di sotto della linea di tendenza trentennale, attestandosi intorno ai due gradi Celsius sotto zero entro il 18 dicembre in Germania e nei paesi nordici.

L’ondata di freddo ha già fatto aumentare la domanda di riscaldamento in tutto il continente, afflitto dalla crisi energetica. La previsione di un clima ancora più freddo per la prossima settimana indicherà un prelievo ancora maggiore di NatGas dagli stoccaggi.

Dopo aver accumulato scorte fino a quasi il 96% il mese scorso grazie al clima autunnale più caldo, il periodo di iniezione e prelievo è iniziato da circa un mese e ha drenato circa il 5% dello stoccaggio fino al 90%. Il periodo di prelievo stagionale è ben avviato, quindi le estrazioni continueranno per i prossimi mesi (fino a quando ci sarà freddo).

Ciò che potrebbe far scendere ulteriormente i livelli è una violenta ondata di freddo.

Le temperature invernali in Europa hanno tardato ad arrivare, ma ora sembrano arrivare a pieno regime. I siti di stoccaggio del gas sono ancora relativamente pieni per il periodo dell’anno, ma permane il rischio che un’ondata di freddo intenso possa esaurire rapidamente le scorte, lasciando il continente esposto a nuove limitazioni delle forniture. -Bloomberg

L’ANZ Bank australiana ha scritto che il previsore Maxar ha dichiarato che le previsioni meteorologiche per le prossime settimane saranno estremamente fredde per il Regno Unito e i Paesi nordici. In vista della stagione fredda, gli operatori vedono le forniture di gas naturale a livelli ampi e alcuni prevedono che l’Europa supererà facilmente l’inverno senza crisi. Tuttavia, in Francia i politici stanno già mettendo in guardia da potenziali tagli di energia a causa di problemi con la produzione di energia nucleare, mentre la mancanza di interconnessione di rete con altri Paesi potrebbe causare una crisi energetica.

I futures olandesi sul NatGas, il parametro di riferimento in Europa, hanno registrato un rimbalzo di oltre il 52% a 150 euro per megawattora dall’11 novembre, grazie alle previsioni meteorologiche più fredde.

L’energia elettrica tedesca, francese e britannica, con scadenza mensile, sta aumentando perché diventa più costoso alimentare le centrali elettriche del continente.

Come abbiamo spiegato all’inizio del mese, questa ondata di freddo sarà il primo vero test della rete elettrica dell’UE.

 


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